Gravi carenze igienico sanitarie, chiusa la cucina dell’hotel Arizona: 140 clienti a bocca asciutta. Alimenti in cattivo stato di conservazione, scarsa igiene per vani e attrezzature, ma anche derrate alimentari accatastate senza le indicazioni previste, per ricostruirne scadenze e origine. È uno spettacolo desolante quello che si è palesato ieri mattina agli occhi di quattro medici dell’Ausl, giunti sul posto per un controllo.
Supplizio di Tantalo
L’ispezione è stata condotta alla luce di segnalazioni sia di clienti sia di ex avventori che hanno riscontrato di persona gravi irregolarità, durante la loro permanenza all’Arizona. L’autorità sanitaria ha quindi disposto la temporanea chiusura, sospendendo qualsiasi attività di preparazione o cottura degli alimenti. Il provvedimento determina la mancanza dei pasti, seppur regolarmente prenotati, per circa 140 ospiti. Stando a “rumor” diffusi in città, le condizioni delle camere risulterebbero di ben altro tenore rispetto alla cucina. Certo è che il gestore, di cui finora non è mai trapelato il nome, dovrà arrangiarsi per tenere a bada clienti sul piede di guerra, intrappolati in un incubo, anzi in un supplizio di Tantalo nel mezzo delle agognate ferie.
A ritroso
Le peripezie per l’hotel, il più grande di Bellaria Igea Marina con le sue 125 camere, erano cominciate a fine luglio quando i dipendenti, circa una trentina, avevano lasciato per protesta la struttura, lamentando di non esser pagati da inizio stagione. La decisione era giunta, ad un soffio dalla scadenza del cibo conservato nelle celle frigorifere, ma anche a fronte di risorse sempre più esigue. Mentre due pullman in arrivo con 150 clienti si vedevano costretti a invertire marcia, l’amministrazione aveva garantito un presidio di carabinieri e agenti della polizia locale, per monitorare la situazione, tutelando gli 80 ospiti presenti. L’amministratrice delegata della società Travel way, subentrata a Fabilia lo scorso aprile, era giunta subito dalla Sardegna, decisa a far ripartire l’hotel. Un incendio che sempre a luglio scorso aveva colpito una delle strutture del gruppo, per la precisione in Sicilia, avrebbe causato problemi di liquidità. Ora il nuovo inciampo.