Conversione auto elettriche, si accelera con il retrofit

Cambiare la propria auto a benzina o diesel e acquistare un’auto elettrica non è l’unica opzione per chi vuole abbandonare i motori termici e passare ai veicoli alla spina. Esiste anche una soluzione all’insegna dell’economia circolare con cui gli stessi costruttori iniziano a confrontarsi: quella del “retrofit”, un intervento che sta gradualmente uscendo dal perimetro ristretto della sperimentazione e della semplice curiosità riservata a pochi eletti. Questa pratica consiste nella conversione di un veicolo con motore a combustione interna in un mezzo completamente alimentato da un propulsore elettrico.

Poco più di un mese fa il ceo di Toyota, Akio Toyoda, durante il Tokyo Auto Salon, ha detto a chiare lettere che il gruppo ha tutta la tecnologia, il know how e l’ingegneria per perseguire quella che potrebbe diventare una alternativa di mercato importante. Toyota non è l’unica casa produttrice a guardare in questa direzione. Se Stellantis ha firmato con Qinomic, azienda high-tech francese una partnership per progettare una tecnologia di retrofit elettrico che permetterà di trasformare i veicoli commerciali in mezzi a zero emissioni in maniera accessibile, Renault sta lavorando per costruire all’interno di uno stabilimento situato a Flins un impianto dedicato al ricondizionamento dei veicoli usati. L’idea è quella di rilanciare auto storiche come la Renault 4 o la Renault 5 oppure la Twingo, con batterie che consentirebbero una autonomia di 80 chilometri. Il costo per la conversione sarebbe attorno ai 17.900 euro per tale autonomia, quindi sufficiente per spostamenti cittadini.

La questione del prezzo per le operazioni di retrofit è assolutamente centrale. In generale il costo del retrofit elettrico parte da circa 6.000 euro se la conversione riguarda vetture di piccole dimensioni come citycar o piccole utilitarie; per la conversione di auto di grandi dimensioni il costo dell’operazione può arrivare anche a 30.000 euro. Esistono veri e propri kit che consentono, come nel caso di alcune auto molto diffuse (tra cui Fiat 500, Panda 4X4, Volkswagen Golf o Land Rover Defender), di trasformare senza problemi un motore endotermico in uno elettrico a batterie. È chiaro che se il mercato dovesse crescere potrebbero scendere anche i prezzi.

Dal 15 febbraio, inoltre, è online la “piattaforma retrofit” che dà accesso all’incentivo per convertire i motori termici in elettrici. Si tratta di un contributo pari al 60% del “costo per la riqualificazione” di auto, moto e furgoni fino a 3,5 tonnellate, con un tetto massimo di 3.500 euro. La misura per il momento si rivolge agli interventi già avvenuti, ma non è escluso che nel tempo questa misura possa essere rinnovata e ampliata.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui