Conselice, strage di anatre: a rischio vaccini e uova "stellate"

Nei territori alluvionati della Bassa Romagna c’è un’azienda che fino a due mesi fa rappresentava un punto di riferimento internazionale per la produzione del vaccino veterinario Eds ’76, contro la sindrome di calo di deposizione nelle galline, ma anche per gli chef stellati di tutta Italia. Si tratta della Bartolotti, attiva sul territorio da circa 60 anni e tre generazioni e specializzata in diversi ambiti: si va dalla produzione di uova da cova di anatra muta ed oca per la schiusa di pulcini a quella di uova da cova di anatra muta feconde, incubate, embrionate e appunto destinate alle aziende farmaceutiche per lo sviluppo dei sieri. Senza contare le uova di anatra e oca da consumo alimentare che finiscono spesso sui tavoli dell’alta ristorazione. Tre aziende su quattro, di cui due con animali all’interno, purtroppo sono state sommerse dall’acqua nell’alluvione di metà maggio, portando la Bartolotti a perdere quasi la metà dei riproduttori di anatra muta e a contare gravi danni anche nel campo della produzione delle uova alimentari. Queste ultime nascono nell’azienda di Voltana, dove gli animali sono stati quasi tutti messi in sicurezza per tempo, mentre le prime sono state travolte dall’acqua, arrivata a un metro e mezzo di altezza nella sede di Conselice. È qui che gli allagamenti hanno avuto effetti particolarmente drammatici: «Siamo riusciti a raggiungere l’azienda solo il 22 maggio – spiega Sandra Bartolotti, figlia dell’attuale titolare –. Ci siamo organizzati per prelevare gli eventuali animali vivi e siamo riusciti a salvarne circa 400 su 3.800, gli altri sono deceduti». Ne è conseguito l’intervento della sezione veterinaria dell’Ausl Romagna, che ha chiesto lo smaltimento controllato delle carcasse, mentre i vigili del fuoco avevano emesso un divieto di accesso per chiunque per motivi di sicurezza. Per risolvere il cortocircuito burocratico era stata necessaria la convocazione di un tavolo d’urgenza in Prefettura. Ma già nell’immediatezza dell’emergenza, il 17 maggio stesso, i problemi non erano stati pochi: «All’inizio dell’allerta avevamo chiesto alla Regione di poter mettere in sicurezza gli animali a Voltana e Conselice – racconta Sandra –. Ci sono stati forniti quattro numeri per le emergenze, ma nessuno ha mai risposto». E anche il giorno successivo, il 18, nonostante la richiesta di fare intervenire alcune squadre specializzate, «non si è mai presentato nessuno». E ora? «Ciò che sappiamo – prosegue la Bartolotti – è che dal 18 maggio e fino al 31 dicembre 2023 vi sarà una mancata produzione di uova da cova di anatra muta, uova da consumo alimentare, di fatturato. E abbiamo perso circa 3.300 riproduttori». Un disastro che potrebbe assumere davvero una portata europea e internazionale: «Come azienda Bartolotti siamo gli unici produttori in Italia e in Europa di uova feconde di anatra muta destinate alla produzione del vaccino Eds ’76, fondamentale per il calo di deposizione delle galline. In sostanza, se noi non produciamo, non verrà prodotto tale vaccino su scala europea e mondiale. Vi lascio immaginare le conseguenze». E i problemi, come detto, riguardano anche il comparto alimentare della produzione aziendale: «Le nostre uova da consumo alimentare – spiega ancora Sandra – sono le uniche certificate di anatra muta ed oca. Vengono destinate a chef e ristoranti stellati Michelin e non solo. Un ambito che con grande fatica stiamo cercando di portare avanti da circa due anni e con soddisfazioni inaspettate». Il timore, adesso, è quello che i riflettori si spengano e che su attività come questa, magari poco note ma essenziali per territori e persone, cadano buio e oblio: «Non vogliamo essere dimenticati. Non solo noi, ma tutte le attività agricole romagnole» è l’appello di Sandra Bartolotti. «L’emergenza è passata – conclude – ma la fase successiva sarà molto più complicata di quello che comunemente si può pensare, con tempistiche incerte e molto lunghe».