Cinema in lutto, è morto Giuliano Montaldo. I ricordi e la Romagna di "Agnese"

Si è spento nella sua casa di Roma il regista Giuliano Montaldo. Nato a Genova nel 1930 avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 22 febbraio. Vicini a lui sua moglie Vera Pescarolo, la figlia Elisabetta e i suoi due nipoti Inti e Jana Carboni. Per scelta della famiglia non si terranno esequie pubbliche.
Lo ricorda anche l’Istituto Storico della Resistenza di Ravenna che si unisce al generale cordoglio per la scomparsa del maestro, col quale ha intrattenuto frequenti rapporti specialmente in questi ultimi anni.
"La sua visita ad Alfonsine, al Museo del Senio e alla casa dell’Agnese, - scrive l'Istituto - risale a circa vent’anni fa, e da allora è stato tutto un ricordare collettivo della partecipazione decisiva di questa comunità alla realizzazione del film “L’Agnese va a morire” (1976) girato in questi luoghi, sui quali Renata Viganò aveva scritto nell’immediato dopoguerra il suo più celebre romanzo, ove risulta così evidente il ruolo delle donne nella lotta resistenziale.
Da quell’appassionante relazione è nata l’idea in seno all’Istituto Storico di restaurare il film e di farne un’edizione digitale, diffusa poi in DVD con il Corriere di Romagna, in occasione del 25 aprile 2017, poiché il bel film di Montaldo risultava introvabile". E' stato anche presidente della Fondazione Fellini di Rimini.
La carriera
Montaldo all'inizio della carriera è un attore: eccolo infatti recitare con Gina Lollobrigida,in Achtung! Banditi! (1951) di Carlo Lizzani, cui seguiranno altre due pellicole sempre dello stesso regista: Ai margini della metropoli (1952) con Giulietta Masina e Cronache di poveri amanti (1954) con Marcello Mastroianni. Nel 1955, viene diretto da Valerio Zurlini ne Le ragazze di San Frediano (1955). Inizia il lavoro di assistente regista con Maleno Balenotti e Gillo Pontecorvo che lo vogliono accanto a loro ne La grande strada azzurra (1957) con Alida Valli. Montaldo firma la sua opera prima da regista nel 1962 con Tiro al piccione, dirigendo Sergio Fantonie Gastone Moschin. La Paramount lo nota immediatamente e lo mette sotto contratto per il giallo Ad ogni costo (1967) con Klaus Kinski, e Gli intoccabili (1969) con John Cassavetes, ma a Montaldo non piace l'America e torna in Italia. Molto spesso, si affida alle musiche di Ennio Morricone e alle luci di Vittorio Storaro per i suoi film, fra i quali spicca Sacco e Vanzetti (1971) con Gian Maria Volonté. Vennero poi la pellicola con Charlotte Rampling ,Giordano Bruno (1973), film girato a Bagnacavallo e la miniserie con Burt Lancaster Marco Polo (1983) . Autore della sceneggiatura della fiction Un'isola (1986), si mette poi ancora a lavoro, dirigendo Philippe Noiret nel Gli occhiali d'oro (1987), nonché Nicolas Cage nel film Tempo di uccidere (1989). Poi dopo avere diradato i suoi impegni, da segnalare la parte nel Il caimano (2006) di Nanni Moretti.Premiato nel 2007 con il David di Donatello alla carriera, nel 2018 vinse quello come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione in Tutto quello che vuoi (2017) di Francesco Bruni.