Ciclismo, riecco Pino Buda: torna come sponsor e salva il team di Savio con la sua Sidermec

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Aveva promesso che dopo 40 anni di sponsorizzazioni continuative, Sidermec avrebbe lasciato il ciclismo professionistico. A dir la verità non ci credeva nessuno, perché la passione messa in campo da Pino Buda a favore dello sport era troppo grande per poter sparire e troppo grande era l’amicizia con Gianni Savio, team manager del “suo” team professionistico.
Lo scorso anno Buda aveva fatto un passo indietro e aveva rinunciato, pur apparendo con il marchio Sidermec sulle maglie, al ruolo di co-sponsor della squadra Drone Hopper-Androni Giocattoli. Una squadra ambiziosa che la start-up spagnola Drone Hopper, produttrice di droni professionali, puntava a portare nel mondo del World Tour (il massimo circuito mondiale) entro pochi anni.
Ma da più parti ci si chiedeva: come può un’azienda che fattura meno di 5 milioni di euro, puntare a sponsorizzare un team che richiede per sopravvivere una cifra similare? E infatti il sogno è durato poco con la Drone Hopper che circa quattro mesi fa ha smesso di versare gli emolumenti al team di Gianni Savio.
C’era ancora una stagione da concludere e tutti gli stipendi mancanti da versare e come sempre, a dare una mano è arrivato l’angelo di Sant’Angelo. Ancora una volta, come quando il governo venezuelano interruppe la sponsorizzazione a metà 2015, ad aiutare Gianni Savio è arrivato in soccorso Buda.
«Senza l’aiuto concreto di Pino Buda - ha commentato Savio - avremmo avuto più di un problema a completare la stagione».
L’Androni Sidermec ha dominato per cinque anni la scena ciclistica nazionale, ha lanciato campioni come Egan Bernal, Fausto Masnada e Davide Ballerini e anche l’ultima stagione ciclistica è stata più che sufficiente. Ma senza soldi non si avanti e il congelamento dello sponsor Drone Hopper (per Savio il contratto è ancora valido) ha portato la squadra a una scelta drastica: dopo 27 anni continuativi di ciclismo professionistico, il team si ridimensionata e diventerà Continental. La squadra si chiamerà Gw Shimano-Sidermec e avrà licenza semi-professionista colombiana con un organico composto da giovani atleti andini e la conferma di importanti elementi come Restrepo, Rojas e Merchan. Difficile dire se il team ritornerà ai suoi antichi fasti, ai tempi in cui vantava nella propria rosa campioni come Rebellin e Scarponi (entrambi segnati da un terribile destino), ma sicuramente l’avventura di Gianni Savio tra i professionisti non è finita. Anche perché al suo fianco si sarà sempre Pino Buda con la sua Sidermec.

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