Ciclismo, Giro d'Italia: Bizzi, Sella e Bertolini, finora a Cesena hanno sempre vinto gli italiani
Se per Savignano sul Rubicone si tratterà dell’esordio assoluto al Giro d’Italia, Cesena ha già un’esperienza acquisita con arrivi e partenze della Corsa Rosa. L’esordio avvenne il 22 maggio 1935 quando Cesena ospitò la partenza di una cronometro di 35 chilometri (la stessa lunghezza odierna) con arrivo a Riccione e successo di un campione come Giuseppe Olmo. Qualche anno dopo ci fu il primo arrivo: è il 1946 e in un’Italia sconvolta dal conflitto bellico, si corse quello che passò alla storia come il “Giro della Rinascita” e che vide il successo di Gino Bartali davanti a Fausto Coppi e al faentino Vito Ortelli. In quel Giro così speciale era al via anche Mario Vicini “Gaibéra”, che era arrivato 3° e 4° nelle edizioni prebelliche della Corsa Rosa (1939 e 1940) e che affrontava a 33 anni il Giro con la forza e la grinta di chi aveva perso per la guerra i suoi anni migliori. Vicini a Cesena vuol dire semplicemente ciclismo ed è probabile che l’amministrazione comunale decise di far arrivare la Corsa Rosa nella città malatestiana per celebrare il suo campione. Il 19 giugno 1946 arrivò la prima semitappa che prevedeva la partenza da Bologna e l’arrivo sulla terra battuta dell’ippodromo del Savio dopo appena 80 chilometri. La frazione vide il netto successo allo sprint del toscano Olimpio Bizzi, che precedette Mario Ricci, Giovanni Corrieri, il forlivese Glauco Servadei, mentre Mario Vicini concluse la gara di casa in 6ª posizione. Al pomeriggio la corsa ripartì con la tappa che si concluse dopo 128 chilometri ad Ancona con il successo di Aldo Bini. Ancora una partenza nel 1958 (Cesena-Bosco Chiesa Nuova, vinta da Ercole Baldini) e poi un lungo, lunghissimo e ingiustificato oblio durato fino al 20 maggio 2004 quando il Giro arriva in Piazza della Libertà e riparte il giorno successivo da Piazza del Popolo verso Treviso. La Porto Sant’Elpidio-Cesena (228 km), vinta da Emanuele Sella, fu un’autentica festa di popolo con la città letteralmente colorata di rosa e con migliaia di appassionati assiepati sulle salite di Monteleone, Sorrivoli e della Madonna del Monte. La città ama il Giro e l’amministrazione comunale decide subito di replicare con la partenza della Cesena-Saltara nel 2006 (successo di Rik Verbrugghe) e un nuovo arrivo nel 2008 con la Urbania-Cesena di 199 chilometri vinta anche questa (tre su tre) da un italiano, Alessandro Bertolini. Gli ingredienti e le salite sono le stesse del 2004 ma, forse per un senso di assuefazione, l’atmosfera è meno elettrica e la risposta della città è molto più fredda e distaccata. Dopotutto l’arrivo di una tappa del Giro ha baciato Cesena appena 3 volte in 115 anni (4 con oggi) e se l’attesa dell’evento è essa stessa parte del piacere, a volte occorre anche sapere aspettare. Quindici anni di attesa dovrebbero aver scaldato la città e il pubblico per una delle tappe decisive di questo Giro d’Italia con l’attesissimo duello Evenepoel-Roglic.