Cesenatico: i granchi blu devastano le reti da pesca VIDEO

Il granchio blu sta mettendo fine alla pesca con le reti da posta. È già ora un flagello per i pescatori dei barchini di Cesenatico e Cervia che praticano il mestiere con attrezzi e reti fisse: reti d’imbrocco, bertovelli-cogolli, nasse.
Questa specie alloctona, originario del centro e nord America, può raggiungere i 20 centimetri di larghezza ed essendo armata di grandi e forti chele non ha alcuna difficoltà a spezzare, tagliere, rompere e spaccare le sottili maglie in nylon delle reti da pesca calate in mare dai pescatori. E divora anche il pesce che rimane impigliato.
Reti fatte a pezzi
«La pesca con le reti da posta è finita – si sfoga un pescatore che pratica questo mestiere –. Il grosso granchio sta scendendo in gran numero sotto costa, da nord verso sud. Ha già popolato anche questa parte di mare, da Cervia fino a Cesenatico. A Cervia un nostro collega ha calato una rete da posta per cefali e l’ha trovata riempita e distrutta da questi granchi».
Un altro pescatore aggiunge: «Ormai non è più possibile calare le reti senza trovarle invase da questi granchi giganti e forzuti. Se non le hanno subito sbrindellate, non è possibile toglierli da dentro senza ridurle con talmente tanti buchi e squarci che non resta che buttarle via, perché diventano inutilizzabili».
Ogni giorno che passa il granchio blu si espande senza incontrare ostacoli. È gustoso da mangiare, ma rappresenta una rovina per le altre specie ittiche, in particolare vongole veraci e altri molluschi bivalvi e crostacei autoctoni. La sua voracità, l’adattabilità, la resistenza, la velocità e i numeri con cui si riproduce sono impressionanti.
Invasi anche i cogolli
Se per le reti fisse è già un disastro, lo sta diventando anche per i cogolli calati sul fondo del mare. Luca Zanuccoli pescatore di seppie con nasse e cogolli, riferisce che «da tanti anni li vedevamo in mare, ma solo qualche esemplare ogni tanto: sette o otto per stagione, poi d’inverno sparivano. Negli ultimi due mesi c’è stata un’esplosione. Ce ne sono tantissimi. Una vera invasione sul fondo del mare. A mezzo miglio al largo, in sole cinque file di cogolli, un centinaio di pezzi in tutto, ho raccolto qualcosa come 7 ceste di granchi in una sola volta. Fino a fine giugno non ce n’erano tanto ma adesso è una cosa mai vista, indescrivibile – prosegue mostrando un filmato –. In ogni cogollo ho trovato da uno a quattro di quei granchi».
Vendita non conveniente
Per fortuna la stagione della seppia è quasi finita, altrimenti sarebbe stato un guaio enorme, e con misere compensazioni: «Se ci fosse mercato e un prezzo interessante, si potrebbe pensare di catturarli per commercializzarli, come già in parte avviene – ipotizza Luca Zanuccoli –. Bisognerebbe però acquistate grandi gabbie, un po’ come quelle impiegate in America, ma costano tanto: 80-90 euro l’una. E invece i granchi blu che ho sbarcato, e solo quelli di maggiori dimensione, me li hanno pagati solo 2-3 euro al chilogrammo».