Cesena, via inaccessibile per le frane: «Tra quanto i lavori?»

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Tre aziende agricole, l’agriturismo Ca Decio, undici famiglie di cui almeno tre con minori. Questa la conta dei residenti di via prima Baccareto, continuazione della via Montereale, che ora si trovano bloccati dalle frane. In almeno due casi le famiglie con minori hanno deciso lasciare la loro abitazione, ma dopo quasi tre settimane cominciano chiedersi per quanto tempo ancora dovranno vivere altrove.

A raccontare la situazione della sua via è Vito Chiuri, padre di due bimbi di 8 anni e 8 mesi: «Con bambini così piccoli rimanere era improponibile, così appena ne abbiamo avuto la possibilità siamo andati via e da allora viviamo a casa di amici». La via prima Baccareto collega la via Santa Lucia e la via Garampa, «entrambe sono strade provinciali e su entrambe sono già iniziati i lavori di ripristino». Una scelta che Chiuri, racconta, «abbiamo compreso e condiviso: ripristinare quelle strade significava dare a molte più famiglie e aziende la possibilità di muoversi».

Nulla invece è ancora stato fatto sulla loro via, ora chiusa da entrambi i lati da transenne: «Nel lato verso la chiesa di Montereale la strada è stata transennata perché completamente crollata. Dove c’era l’asfalto ora ci sono gli alberi e capiamo tutti che in quel caso l’intervento di ripristino sarà molto più lungo e complicato». Seppure danneggiata la strada è messa meglio nel tratto che incontra la via Roversano, ma ora anche la via Roversano è stata chiusa. Anche qui infatti ci sono stati danni: «Parte della strada è crollata: in un tratto è rimasta solo una carreggiata e in un punto è abbastanza stretta». Nel periodo iniziale questo era l’unico collegamento a disposizione delle famiglie e delle attività che risiedono in via prima Baccareto, ma da qualche tempo anche questa è stata chiusa, bloccando di fatto famiglie e aziende.

Per i residenti è stato creato un passaggio dal campo di uno degli agricoltori della zona e chi è rimasto si arrangia come può. Una delle famiglie rimaste è riuscita a lasciare una delle macchine oltre le transenne: «Ogni mattina per accompagnare i bambini a scuola raggiungono il campo con una macchina. Da lì procedono a piedi fino a quando non raggiungono l’altra macchina. Un tragitto impensabile per noi che dovremmo farlo con il passeggino e un bimbo di pochi mesi». Una soluzione che può tamponare un’emergenza ma che rimane difficoltosa: «non solo si deve camminare per qualche chilometro, ma alle prime piogge si cammina nel fango. L’agriturismo Ca Decio è chiuso da più di venti giorni, e gli agricoltori sono in difficoltà a consegnare i loro prodotti».

«I lavori nella nostra strada non sono ancora partiti e non sappiamo quando partiranno - spiega Chiuri -. Nessuno è stato in grado di dirci di chi sia la competenza per quella strada, chi abbia deciso di chiuderla in quel modo, se e in che tempi verrà sistemata. Almeno per garantire il passaggio dei residenti». Chiuri e la sua famiglie rimarranno ospiti di amici fino alla fine della scuola, poi si sposteranno in affitto: «Ma per quanti mesi? Nessuno fino ad ora ci ha risposto, e se all’inizio era comprensibile, adesso cominciamo ad essere preoccupati».

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