Cesena: una folla per salutare Michael, morto a 15 anni - VIDEO

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Erano tantissime le persone che ieri hanno riempito la chiesa di Calisese per dare un ultimo saluto a Michael Mazzini. Aveva 15 anni ed era nato con una malattia rara, la sindrome di Hunter, una mucopolisaccaridosi di tipo 2, che lo ha costretto a terapie costanti, invasive, a volte dolorose, che ne ha limitato la capacità di esprimersi, ma non quella di conquistare i cuori delle persone che hanno attraversato la sua breve vita. Michael con la mamma Romina, il babbo Gianni e la sorella Alessia, hanno attraversato la malattia intessendo una rete fitta di affetti, amicizie e alleanze che hanno risposto presente anche in questi giorni di dolore. Ne fanno parte i compagni di classe della 2A Turismo dell’Ite Serra, che con insegnanti, personale ata e gli educatori di Michael si sono attivati con una raccolta fondi per fare una donazione alla Lega del Filo d’Oro. Gli stessi che insieme ai compagni delle medie di Calisese e a quelli dell’associazione La Mela Rossa dove Michael frequentava il centro estivo giovedì notte hanno riempito il cancello della sua casa di messaggi di cordoglio, di saluti affettuosi. Stefania, la sua educatrice a scuola, ha aggiornato un ultima volta il quaderno che usavano per le comunicazioni scuola/famiglia. «Eccomi qua a scriverti per avere l’illusione di salutarti un’ultima volta, per dirti un’ultima volta “Ciao Maicolino ci vediamo domani!” o come quando mi prendevi le mani e me le accostavi una accanto all’altra che poi mi guardavi e aspettavi una carezza, il bravo o un grattino sulla testa. Sono qui - scrive Stefania - che penso a tutte le cose che non potremo più fare insieme, ma poi mi guardo indietro e vedo tutta la strada che abbiamo fatto insieme, a quanto sono stata fortunata, a quanto siamo cresciuti da quel primo giorno». «Mi hai stupito anche questa ultima volta…- aggiunge - tu che con la tua voce spesso ti facevi riconoscere e facevi sentire la tua presenza ancora prima di entrare in aula hai deciso di andartene nel silenzio della notte senza fare rumore». La sua risata fragorosa e contagiosa è un elemento ricorrente nei ricordi di chi lo ha conosciuto. «Ti ricorderemo come un bambino generoso e spensierato, come un bambino allegro, affettuoso, per le tue possenti strette di mano, per il coraggio con cui hai affrontato una vita che non ti ha fatto sconti», è il ricordo commosso che ieri ha condiviso la sua madrina. Un amico ha dato voce alle parole del babbo Gianni che ai presenti, a nome della famiglia, ha rivolto un messaggio carico di affetto e gratitudine «per il calore e la vicinanza che ci avete mostrato». Un grazie alla mamma Romina, «che lo ha nutrito di un amore incondizionato», alla sorella Alessia, «che gli è stata vicina fino all’ultimo respiro», poi il grazie alle nonne, «veri pilastri della nostra famiglia».

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