Cesena, Sergio Cammariere in concerto al chiostro di San Francesco

Archivio

Ha una carriera prolifica, densa, intensa, lunga. Sono trent’anni da quando Sergio Cammariere (1960) da Crotone, pianista compositore raffinato e di spessore, vive la ribalta (I ricordi e le persone è il disco d’esordio nel 1993), subito stimato da pubblico e addetti ai lavori (3° posto e Premio della critica nel 2003 al festival di Sanremo, per Tutto quello che un uomo); rispetto al clamore comunicativo dello showbiz, il suo comportamento è riservato, mai gridato, però è cordiale e piacevole da ascoltare quando si racconta. L’Emilia-Romagna Festival lo invita come artista ideale per una serata di musica e suggestioni, sotto le stelle del chiostro di San Francesco di Cesena, stasera alle 21. È un ritorno a Cesena per Cammariere dal 2007, quando suonò al teatro Bonci nella “Notte bianca degli universitari”; stasera presenta il concerto dell’estate Piano solo (fa seguito a Piano del 2017 e Piano nudo del 2021), si fa accompagnare dalla special guest triestina Giovanna Famulari al violoncello, pure pianista e cantante, che ne arricchisce alcuni pezzi.

Una sola giornata

È un artista tutto da ascoltare Cammariere, tanto più in questo trentennale in cui ha realizzato il suo 12° album, uscito a primavera, dal titolo Una sola giornata, tredici tracce inedite fra cui Acqua nell’acqua.

«Per me – ha dichiarato Cammariere a Marco De Crescenzo –, è uno dei brani più suggestivi, dove musica e poesia si incontrano, nato dall’incipit di improvvisazioni pianistiche, così come diverse mie canzoni; altre, come Una sola giornata, sono nate invece dal componimento metrico, dove la parola ha ispirato la musica. Mi sono divertito ad attraversare tanti mondi musicali, stili diversi (valzer, tango, jazz, bossa, pop, swing…) mondi che avevo annunciato sin dal mio primo disco». Diversamente dal titolo, l’opera ha richiesto una lunga gestazione. Cominciata, ha ammesso l’artista, sette, otto anni prima, pensandola più corposa, con 30 pezzi, ma alla fine riassunta in 13 canzoni. «Ci sono brani che nascono dalla poesia e ci sono poesie musicali– ha detto ancora del disco –. Sono anche produttore e arrangiatore, perciò ho impiegato tempo. Nel disco ho coinvolto un’orchestra d’archi, nei concerti dal vivo coinvolgo solo qualche arco».

Il cinema

Il suo esordio nel 1992 è avvenuto con composizioni per il cinema, la colonna sonora di Quando eravamo repressi di Pino Quartullo. Da allora la musica da film continua ad accompagnarlo; fra i lavori recenti ha composto, con Lucio Gregoretti, le musiche originali del film di Pupi Avati La quattordicesima domenica del tempo ordinario, e il brano che nel film è cantato da Lodo Guenzi, Gabriele Lavia e da lui stesso.

Ora sta scoprendo la passione del cinema come prossimo regista.

Cineasta per il cugino Gaetano

«Nel libro biografico che ho scritto due anni fa (“Libero nell’aria” per Rizzoli) ho raccontato della mia passione di riprendere con la videocamera; nei Novanta ho realizzato filmati con artisti musicali, da Lucio Dalla a Sergio Bardotti; l’obiettivo adesso è di realizzare un docu-film dedicato a Rino Gaetano. Ciò perché nel 1996, 15 anni dopo la sua scomparsa, ho scoperto che eravamo cugini. Ho cercato la sua famiglia, che fa parte anche della mia, per costruire una storia. Credo di avere scritto una sceneggiatura interessante, anche per la Film Commission calabrese; credo che il progetto andrà in porto e segnerà il mio esordio da regista». Euro 12-10-7.

Info: vivaticket

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui