Cesena, l'Istituto Agrario contro l'accorpamento con Geometri: "Inaccettabile e ingiusto"

A Cesena è in vista l'accorpamento tra Istituto Agrario e Istituto per Geometri in via Savio per il prossimo anno scolastico e in una lettera aperta dell'Istituto Agrario "Garibaldi-Da Vinci" arriva un deciso "no" a questa soluzione.
"Ad inizio luglio - si legge nel testo - in piena estate e con le scuole già chiuse, la Provincia di Cesena, nella persona del suo presidente Dott. Enzo Lattuca, ha reso note alcune proprie decisioni in merito alla controversa questione degli spazi scolastici: un intervento a gamba tesa.
Sull'Istituto Garibaldi Da Vinci, noto in città come Istituto Agrario e Istituto CAT (ex Geometri), è calata una vera doccia fredda. Ricordiamo che il nostro Istituto è formato dai due suddetti indirizzi, collocati in due sedi diverse: l'Istituto Agrario si trova in via Savio, l'Istituto CAT in via Alcide de Gasperi.
Ora la Provincia, con un atto inaccettabile, pericoloso e profondamente ingiusto, impone per il prossimo settembre il trasferimento di sei classi del CAT all'Agraria.
Si tratta di una decisione gravissima e preoccupante, verso cui esprimiamo un fermo dissenso e una fiera contrarietà.
L'Istituto Agrario soffre da troppi anni di una vistosa carenza di spazi, di aule e laboratori, che hanno costretto fino ad oggi 10 classi a svolgere lezione in ambienti assolutamente non idonei e non funzionali. La stessa nuova costruzione, ancora da inaugurare, era vista dalla comunità scolastica come l’agognata soluzione per alleggerire queste criticità.
E' nella palazzina che condividiamo con il Versari Macrelli e con il Serra che abbiamo costruito la nostra identità: una scuola del "fare" con i suoi laboratori di disegno, progettazione e informatica; una scuola che sa coniugare la formazione culturale con quella professionalizzante; una scuola che si è distinta in molti progetti extrascolastici sia locali che nazionali; una scuola che partecipa da sempre alla "Gara nazionale CAT delle eccellenze", vincendola per anni.
Smembrare e dislocare questa realtà scolastica è una azione miope e ingiusta; è la rottura del patto formativo siglato con gli studenti e con le loro famiglie; è disattendere tutte le aspettative e le condizioni poste all'atto dell'iscrizione; è penalizzare i tanti studenti pendolari che hanno scelto questa scuola anche per la sua collocazione. Non vogliamo l'affossamento di questa realtà, così preziosa e unica!
Pensiamo, con grande preoccupazione, al disagio e alla precarietà a cui andrebbero incontro i nostri studenti: dovrebbero sobbarcarsi tempi di trasporto ulteriori; non potrebbero più usufruire dei tanti laboratori, che sono componente essenziale della loro formazione tecnica; si romperebbe quella fondamentale sinergia relazionale tra studenti del biennio e del triennio.
Si cerchino altre soluzioni, perché ce ne sono! Strade più eque, più giuste e percorribili che abbiamo condiviso. Confidiamo in quella disponibilità al dialogo, che il Presidente ci ha esternato. Confidiamo in un Suo ripensamento rispetto alle decisioni scellerate relative al nostro Istituto".