Cesena, il bar Amor chiude: "Non si può pagare un affitto come ai Navigli a Milano"

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Dopo quattro anni si conclude l’esperienza del bar “Amor”. Era il 21 aprile 2019 ed era la domenica di Pasqua quando Sara Alessandri e Matteo Cieri riaprirono quello che era stato fino ad allora il bar “Roma”, in una piazza della Libertà ancora transennata ma ormai prossima a inaugurare un nuovo capitolo, quello da parcheggio a piazza, che era ancora tutto da scrivere. Ora hanno deciso di mettere un punto a quell’avventura imprenditoriale. Il finale è di quelli un po’ amari, ma entrambi sono già in movimento su nuovi percorsi professionali.

Le ragioni della chiusura

Il bar è in realtà già chiuso da metà febbraio. L’obiettivo era quello di riaprire come ristorante, ma il progetto si è arenato. «Sono diversi i motivi che ci hanno portato a questa decisione - spiega Matteo Cieri - L’ultimo è la mancata intesa con i proprietari dei muri. Paghiamo di affitto quanto chiedono per un locale simile al nostro sui Navigli a Milano. Dopo il Covid, diversi proprietari sono diventati partner degli imprenditori, non è stato così per noi». Quel “venirsi incontro” non era dovuto, ma sarebbe stato importante per proseguire, anche perché Sara Alessandri e Matteo Cieri si stavano preparando a investire nuovamente: «Avremmo voluto diventare un ristorante. Questo in realtà era il piano sin dall’inizio, ma quando abbiamo cominciato sembrava impossibile». L’ostacolo era il degrassatore, l’impianto che separa i grassi vegetali dalle acque, di cui il ristorante avrebbe dovuto dotarsi. «Durante la pandemia abbiamo affidato a un architetto una serie di approfondimenti ed è emerso che con la nostra metratura avremmo potuto utilizzare quello già esistente del condominio».

La scelta di fermarsi

Sembrava che ci fossero finalmente le condizioni per tornare al piano originale, dopo due anni di pandemia, ma per reggere il peso di un nuovo investimento sarebbe servita la sponda della proprietà ed è mancata. «Ci abbiamo provato, ma non è andata. Nell’ultimo periodo stava diventando motivo di tensione interna, malessere per noi, e così abbiamo detto la parola “fine”. Probabilmente avremo fatto degli errori anche noi, forse avremmo dovuto aspettare un po’ e aprire direttamente come ristorante, come avevamo immaginato all’inizio, ma volevamo essere i primi a far ripartire piazza della Libertà. A convincerci ad aprire il bar è stato proprio il potenziale che avevamo visto in quella piazza».

Criticità e bei ricordi

Le cose non sono andate come previsto. La partenza della piazza è stata più lenta e la pandemia non ha aiutato, «Abbiamo sempre creduto in quella piazza ma spesso ci siamo sentiti soli nel cercare di rilanciarla». Nella scelta di «dire la parola fine» ha pesato anche quel senso di frustrazione: «Sono dinamiche che ti portano a vivere una sorta di guerra costante: una volta sono i tavoli, una volta i permessi che tardano; non è nella nostra indole questo costante conflitto. Quando io e Sara ci siamo conosciuti, lavoravamo in Australia in una piccola comunità dove ci si svegliava facendo i saluti al sole e si respirava un forte senso di solidarietà. Ci fermiamo anche per riappropriarci di quello stare bene, anche come famiglia». Per quanto amaro sia il finale, non mancano bei ricordi: «I clienti, i colleghi che continuiamo a sentire ancora oggi sono la parte bella di questa esperienza».

I nuovi progetti

In questi mesi i due imprenditori non sono stati fermi e il nuovo percorso professionale che stanno intraprendendo è in realtà un riallacciare i nodi con la vita da viaggiatori che facevano prima di Cesena e del bar “Amor”. «Abbiamo un blog, “Mini Wonderlust Team”, in cui raccontiamo di come i bambini possano essere i migliori compagni di viaggio». Al racconto dei loro viaggi, delle loro esperienze in giro per il mondo coi figli Giulia e Aldo affiancano l’attività di consulenti di comunicazione e branding rivolta alle imprese. «Recentemente - racconta Cieri - siamo stati a Rtl 102.5 per un’intervista dal vivo». Partirà invece in settembre un nuovo progetto che vede coinvolto Cieri: «Nascerà nella zona artigianale di Torre del Moro e sarà dedicato a sport e bambini, con una forte impronta orientata alla sostenibilità».

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