Cesena, briglia cattura-detriti per evitare i "tappi" sotto i ponti

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Si chiama “briglia selettiva” e può essere una risposta non risolutiva ma preziosa per evitare che le arcate dei tanti ponti sul Savio vengano ostruiti da ammassi di rami e altro materiale trasportati dalla corrente. Una necessità già segnalata da vari anni da cittadini attenti alla sicurezza idrogeologica ma che dopo il disastro del 16 e 17 maggio è sempre più sentita. In particolare in situazioni particolarmente critiche da questo punto di vista, come il Ponte Nuovo e ancor più quello della ferrovia. L’idea di partenza è semplice: prevenire è meglio che curare. E allora ecco che si possono realizzare opere idrauliche, definite appunto “briglie selettive”, che possono dare una mano in questo senso, intercettando in certi punti il materiale che scende lungo il fiume verso valle e che rischia di accumularsi tra i pilastri del ponti, creando pericolosi “tappi”. Uno di questi meccanismi è stato realizzato di recente, anche se a quanto pare potrebbe essere ancora in fase di completamento per un pieno funzionamento, nell’area di Cà Bianchi. È la zona “umida” situata nel tratto del Savio a Borgo Paglia, dove prima è stata aperta una cava per l’estrazione di ghiaia e poi, una volta esaurita l’attività, è stata realizzata una delle “casse di espansione”. Si tratta di zone non urbanizzate che vengono modellate in modo tale da allagarsi quando il fiume sta esondando. In questo modo si proteggono i nuclei abitati, o almeno contenere i danni. All’interno di Cà Bianchi, su iniziativa dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione, si è deciso di creare una “briglia selettiva”. Ha la funzione di bloccare i materiali evitando che vadano a occludere o ridurre la sezione di deflusso delle acque in corrispondenza dei ponti del centro abitato, in particolare quelli a una quota più bassa. Non solo tronchi e rami ma anche la plastica, presente nelle acque pubbliche in misura sempre più massiccia. Questo intervento è costato 95.000 euro e qualche mese fa è anche finito nel mirino del gruppo consiliare Cesena siamo noi. Avendo notato che erano stati tagliati alberi sulla sponda del Savio e che erano state anche accatastate lì delle lastre di pietra, aveva presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti. La risposta è stata appunto che erano funzionali alla costruzione della “briglia” nelle vicinanze di via Germazzo, incluse la pista di servizio, indispensabile anche per le future manutenzioni, a partire dalla rimozione del materiale galleggiante “catturato” al termine delle piene del fiume. Queste opere non potranno mai impedire del tutto che si accumulino detriti sotto i ponti, dove quindi saranno sempre necessarie periodiche operazioni di pulizia, ma dovrebbero attenuare il problema.

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