Cesena alluvione, alla Don Milani materiale a disposizione
Al Centro di raccolta e distribuzione allestito presso la scuola “Don Milani” sono disponibili diversi beni necessari a chi ha subito danni e a chi vive in difficoltà a seguito degli ultimi eventi. Ecco i materiali che si possono ritirare: medicinali, cibo per animali, passeggini e seggiolini per bambini, generi alimentari, vestiario, biancheria intima, cartoleria, detergenti, igiene casa, kit pulizia, giocatoli, calzature, guanti, secchi, stivali, tira acqua.Tutti coloro che hanno bisogno di questi beni possono contattare il seguente numero: 3343580843
Entrando al centro di raccolta della scuola don Milani brulicante di volontari e volontarie quella che si ha è una sensazione di caos e di scopo al tempo stesso. «Il modo in cui sta funzionando quel centro credo andrebbe studiato», commenta Matteo Gaggi, dirigente comunale che fa da referente per l’amministrazione.
«Fin qui - racconta Gaggi - c’è stata questa stranissima alchimia per cui quel centro ha avuto la capacità di riadattarsi ogni volta a capacità che sono cambiate di giorno in giorno, a volte anche di ora in ora». Quando hanno riaperto le scuole si è temuto venisse a mancare la forza lavoro dei volontari, «ma in realtà è cambiato solo il colore dei capelli: adesso ce ne sono di più bianchi. Il servizio è proseguito a pieno regime».
In questi giorni, racconta ancora Gaggi, «Si è consolidato il rapporto con alcuni fornitori di pasti e da un paio di giorni, prima ad esempio non era così, trasformano anche la materia prima che gli portiamo noi».
Quando martedì mattina Gaggi è arrivato al centro erano le 9.30: «avevano appena parcheggiato metri e metri di cassette di frutta e verdura fresche di ogni tipo. Temevo che con questo caldo potessero andare a male, ma i volontari avevano organizzato la distribuzione perché nulla andasse sprecato. Sono donazioni che arrivano da tutte le parti: dal Mercato Ortofrutticolo, dalle cooperative agricole, da singoli produttori».
Il modo in cui lavorano i volontari «è incredibile», assicura Gaggi. «Qui non c’è un commissario che organizza tutto. Ci sono stanti microsistemi, ciascuno è autosufficiente ma sono tutti in rete tra loro. Non è un sistema organizzato ma è un sistema dove tutti lavorano con lo stesso scopo e questo lo rende incredibilmente efficiente ed efficace». La gran parte dei volontari cambiano continuamente. Sono migliaia quelli che passati di qui in una settimana. Alcuni invece sono diventati una certezza: «e per fortuna, perché portano competenza e permettono di non disperdere l’esperienza. C’è l’intero staff del Chiosko dei giardini Savelli, ad esempio, che ogni mattina si presenta e comincia a organizzare per i pasti. Oggi c’era una mega catena di montaggio per tagliare frutta e verdura che poi viene divisa in confezioni singole. Qui si sporzionano i pasti che arrivano da tantissimi ristoranti che si sono messi a disposizione».
Dopo il fine settimana in cui c’è stata una esplosione di volontari a Cesena, ci si chiedeva se sarebbe stato necessario diminuire il quantitativo di pasti. Invece anche martedì ne sono stati consegnati 1600 solo a pranzo e circa 800 a cena. «Consegniamo pranzi, cene, ma anche colazioni e merende». Vengono portati ai residenti che non possono più cucinare, alle diverse realtà che stanno accogliendo persone sfollate, ai volontari. «Alla parrocchia di San Rocco c’è un altro hub di volontari della mensa della parrocchia che prepara per i residenti e i volontari di quella zona e con cui collaboriamo. Noi consegniamo anche nella zona di Ronta, San Martino in Fiume, Sant’Andrea in Bagnolo».
Accanto a questa c’è l’attività di raccolta e distribuzione dei materiali: «Alla don Milani distribuiamo prodotti per l’igiene della casa, kit di pulizia. Grazie alla collaborazione con alcune aziende private mettiamo a disposizione anche piccole idropulitrici».
«Un altro grande lavoro che stiamo facendo è quello di catalogare e inscatolare i beni arrivati e li portiamo alla Fiera di Cesena dove c’è più spazio per conservarli. Da qui stanno partendo anche consegne ai comuni più bisognosi».