Celebrazione di Ettore Muti a Ravenna in forse: "Nessuna richiesta"

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Il 2023 potrebbe essere il primo anno senza la celebrazione del gerarca fascista Ettore Muti nei pressi del cimitero, davanti al monumento al Marinaio. Un rituale cui da anni l’Associazione nazionale arditi d’Italia (Anai) non ha mai rinunciato, radunando nel luogo convenuto decine di militanti per rispondere «Presente» al grido di «Camerata tenente colonnello Ettore Muti». La data storicamente scelta per la cerimonia è quella della domenica più vicina all’anniversario della scomparsa di colui che Gabriele d’Annunzio ribattezzò “Gim dagli occhi verdi”, morto il 24 agosto del 1943: a rigor di logica, l’appuntamento dovrebbe essere dunque per domani, ma quest’anno pare che difficilmente si rivedranno le scene che tanto hanno acceso gli animi nei tempi passati. Già, perché a ieri «nessun preavviso di manifestazione – fa sapere il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa – è stato consegnato in Questura» come previsto dall’articolo 18 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che regola lo svolgimento di iniziative come questa. E il preavviso andrebbe comunicato almeno tre giorni prima della manifestazione, come infatti era avvenuto nelle precedenti occasioni. Ma non questa volta, e così tutto lascia pensare che quest’anno gli Arditi abbiano desistito. Proprio quando si presentava per loro l’occasione di celebrare una cifra “tonda”, l’80° della scomparsa di Muti.
E dire che l’eventualità di vedere ancora una volta l’Anai di fronte al cimitero monumentale era stata presa in considerazione nel corso dell’ultimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenutosi pochi giorni fa: «Se fosse arrivata la richiesta – aggiunge il prefetto – l’avremmo valutata», come d’altronde è sempre stato fatto per tutte le manifestazioni e anche l’anno scorso per questa in particolare, quando la concessione dell’autorizzazione – non certo una novità – portò la galassia antifascista ravennate, sindaco Michele De Pascale compreso, a innescare una vigorosa ondata di polemiche. In 12 mesi, però, non tutto è rimasto come il 21 agosto del 2022: Palazzo Merlato aveva infatti comminato una sanzione da 250 euro nei confronti del responsabile locale dell’Anai per aver violato il regolamento comunale dei servizi cimiteriali, sostenendo che nell’area di rispetto fosse stato organizzato «il rito dell’appello fascista» e il giudice di pace a maggio ha confermato la validità della multa. Un mese fa, poi, un’altra novità: la giudice Federica Lipovscek ha annullato il decreto di archiviazione, cui si era opposta la Consulta antifascista, per quanto avvenuto davanti al cimitero nel 2022, restituendo gli atti al gip e aprendo così all’ipotesi che la celebrazione di Muti possa avere anche risvolti dal punto di vista penale. Un precedente, questo, che dopo anni potrebbe avere fermato la marcia dei nostalgici.

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