Castel San Pietro, le società: "Gli utenti cambiano piscina"

Castel San Pietro incrocia le dita nella speranza di vedere riaperta la piscina nel più breve tempo possibile, dopo la grossa perdita d’acqua che ha costretto l’amministrazione comunale a chiudere bruscamente l’impianto mercoledì 1° febbraio, appena due giorni dopo la riapertura di lunedì 30 gennaio (già posticipata in più di un’occasione rispetto alla data di lunedì 9 originariamente annunciata).
Tempistiche non ufficiali parlano della conclusione degli interventi sulle tubazioni entro la fine della prossima settimana e di una possibile riapertura nella settimana successiva, quella di lunedì 20 febbraio, dopo tutte le prove necessarie per verificare che il sistema regga. Nel frattempo, però, le società risentono in maniera pesante di questa incertezza.
«Fiducia non ripagata»
«C’è chi capisce la situazione, l’emergenza, c’è chi ha già ritirato l’iscrizione e chiaramente non è contento – spiega Michela Gialone, presidente di Swim Castello, la società che si occupa dell’organizzazione dei corsi e delle attività –, perché aveva dato fiducia alla società e la società, purtroppo, si è vista costretta a dover bloccare i corsi, purtroppo non per una sua decisione. Probabilmente andranno in altre piscine. L’umore è questo».«Rischio ritiri»
«Sono i genitori che hanno molti più problemi di noi – sottolinea Vilder Volta, presidente della polisportiva dilettantistica Uisp Castel San Pietro Terme –, quindi il rischio, se la chiusura si prolunga molto, è che ci siano delle defezioni, cioè che alcuni bambini, i più piccoli soprattutto, possano ritirarsi».Insomma, «per il momento, bene o male, siamo riusciti a tenere in piedi tutto il gruppo, a parte due o tre persone, ma questo ci può stare – aggiunge –. Il problema può nascere se la chiusura si prolunga. Per adesso stiamo facendo anche un po' di attività di ginnastica in palestra, quindi bene o male li teniamo impegnati».
Sicuramente non è semplice dal punto di vista “logistico”: «Gli atleti si stanno allenando sia alla piscina Ortignola, per tre giorni alla settimana, che un paio di giorni al Ruggi – continua –. E dovremmo iniziare con i più piccolini alla piscina di Medicina, però anche quella fino a giovedì era chiusa da dieci giorni circa».