Calcio donne, Chiara Beccari e un sogno Mondiale: "Spero di godermelo al massimo"

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«Un giorno spero di giocare un mondiale». Correva l'anno 2019, data esatta il 7 agosto, quando la talentuosa Chiara Beccari, sempre sulle pagine del Corriere Romagna, dichiarò quello che è un po’ il sogno di ogni giovane calciatrice dopo l'ufficializzazione del suo passaggio alla Juventus under 17. Nessuno la dovrà svegliare perché è tutto vero: l'attaccante italo-sammarinese classe 2004, passata in settimana in prestito al Sassuolo dalla squadra bianconera, è partita assieme alla Nazionale alla volta di Auckland in Nuova Zelanda dove la selezione di Milena Bartolini si sta preparando al Mondiale (che si svolgerà anche in Australia a partire dal 20 luglio). Il fuso orario e il clima decisamente più freddo rispetto all'Italia non ha messo in secondo piano l'emozione.

Chiara Beccari, lei ha giocato tantissimo nelle varie nazionali giovanili, ma cosa si prova adesso che sta per coronare definitivamente il suo sogno?

«E' un'emozione bellissima, non me lo sarei mai aspettato. Spero di godermi il Mondiale al massimo».

L'Italia, che debutterà lunedì 24 luglio (alle 8 italiane) contro l'Argentina, è stata inserita in un girone di ferro con le albiceleste, Sudafrica e Svezia. Cosa ne pensa del raggruppamento?

«E' un girone molto difficile, la prima gara è la più importante perché dovremo partire con il piede giusto. La favorita sembra la Svezia ma a parlare sarà il campo. Noi dovremo restare unite e far valere la forza del gruppo mettendoci qualcosa in più per cercare di qualificarci (il cammino delle azzurre nel Mondiale del 2019 si fermò ai quarti contro l'Olanda, ndr)».

Nelle ultime due amichevoli contro Colombia e Marocco lei è stata schierata titolare e ha anche realizzato un assist. Che obiettivi si pone e cosa può dare in più Chiara Beccari alla squadra azzurra?

«Sono state convocate altre giovani e cercheremo di portare una briciola di spensieratezza e ancora più entusiasmo. Sicuramente sarà un'esperienza di crescita, spero di fornire il mio contributo e aiutare le mie compagne».

Lei spesso è stata accostata a Girelli, che è un po' la sua musa ispiratrice. Lo conferma?

«Sì, lei rimane il mio punto di riferimento».

Le 22 presenze con 5 gol con la maglia del Como in serie A nell'ultimo campionato che le hanno permesso ancora di più di mettersi in mostra ma lei è di proprietà della Juventus, dove ha esordito anche in Women's Champions League...

«A Torino ho vissuto momenti bellissimi in campo e fuori, sono arrivata che non avevo compiuto neanche 15 anni e adesso mi sento più matura in tutti i sensi. Non nego che il mio obiettivo sia quello di tornarci».

Recentemente si è diplomata al Liceo scientifico sportivo: ha intenzione di proseguire con l'Università?

«Sì, attualmente penso di iscrivermi a Scienze motorie».

C'è qualcuno che sente di ringraziare particolarmente?

«Tutte le persone che mi hanno dato fiducia e mi sono state vicine a partire da San Marino, per poi passare alla Juventus e al Como: senza una stagione come quella appena conclusa adesso non sarei al Mondiale. La mia famiglia è fondamentale: papà Mauro, mamma Sonia e mio fratello Matteo sono i primi tifosi e quando possono vengono sempre a vedermi».

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