Marrakech e la Sardegna, oltre naturalmente alla famiglia, sono state le migliori medicine possibili per provare a guarire le ferite e per staccare la spina del fresco 24enne Andrea Ciofi, che proprio ieri ha festeggiato il compleanno. Mai come quest’anno il difensore del Cesena ci aveva creduto. Aveva pensato di farcela durante la stagione regolare e ancora di più durante i maledetti play-off, ma anche all’alba della scorsa estate, quando le ambizioni sbandierate ai quattro venti dalla proprietà americana lo avevano ulteriormente convinto, al netto di un contratto che scade il 30 giugno 2025. Quest’anno Ciofi era convinto di vincere e di coronare il sogno che conserva gelosamente da quando è tornato a Cesena nell’estate 2018: debuttare in Serie B con la maglia del Cavalluccio, la stessa con cui aveva inaugurato la propria avventura quando il club bianconero veleggiava tra i cadetti nei mesi precedenti al fallimento e il difensore centrale di Roma venne acquistato per rinforzare la Primavera. Sono passati cinque anni e mezzo e Ciofi non è ancora riuscito a conquistare la B, ma in compenso ha conquistato un’intera città e soprattutto un’intera tifoseria, che lo ha sistematicamente applaudito e che è rimasta molto sorpresa dal fatto che la fascia da capitano, nella stagione appena conclusa, fosse finita sul braccio di un altro calciatore, Nicolò Bianchi, una guida indiscutibile dentro allo spogliatoio ma senza alcun passato in Romagna.
Crescita continua
Le ambizioni che si sono drasticamente alzate, di pari passo con il livello della squadra costruita la scorsa estate, hanno aggiunto ulteriori stimoli nel motore di Ciofi, che ha chiuso il suo quinto campionato a Cesena esattamente come aveva chiuso gli altri quattro: migliorandosi. Lanciato velocemente in campo all’età di 19 anni da Beppe Angelini nelle infime paludi della D, dove poteva contare (anche) sul vantaggio di essere un under, molto spesso da centrale e molto meno spesso da terzino destro Ciofi ha cominciato a lievitare, è stato promosso in C e ha cominciato ad assaggiare il calcio professionistico. Il difensore bianconero ha avuto un grande merito nei quattro campionati di Lega Pro disputati: è sempre riuscito ad imparare e ad assorbire velocemente le idee e i suggerimenti dei tecnici che lo hanno allenato. Modesto a Cesena ha fallito, ma con Ciofi no. Anzi, è stato il primo a dargli fiducia e a non toglierlo più dal campo. Viali lo ha promosso titolare inamovibile e jolly del pacchetto difensivo, mentre con Toscano è arrivato un ulteriore salto di qualità in un sistema di gioco perfetto per le caratteristiche del numero 15, bravo sia da terzino che da centrale. E infatti da braccetto, nel ruolo più congeniale e al fianco di un totem come Prestia, quest’anno Ciofi è cresciuto ancora.
Futuro
Il suo percorso a Cesena non si discute, ma è naturale che da un paio d’anni la voglia del ragazzo sia (anche) quella di provare a misurarsi con la B, proprio come fece il suo grande amico Emanuele Valeri dopo il primo anno di C. Due anni fa Ciofi scelse di restare respingendo le avances del Pordenone e con il senno di poi fece molto bene: ramarri retrocessi in C e oggi neppure iscritti alla stagione 2023-2024. Lo scorso anno ha sposato il progetto per provare a vincere, ma ora cosa succederà? Molto dipenderà dal mercato che potrà avere in B. Dovessero esserci squadre pronte a strapparlo al Cesena e a mettere sul piatto un’occasione tra i cadetti, tutto dipenderà dalla volontà di Andrea, con l’ultima parola che naturalmente spetterebbe alla società proprietaria del cartellino. Le due eliminazioni ai play-off con Matelica e Monopoli sono state dolorose per la forma ma non per la sostanza (il Cesena non sarebbe mai andato in B), mentre Cesena-Lecco è una ferita difficile da guarire, anche dopo un mese di vacanza che sta per concludersi.
Duecento volte
In attesa di capire cosa potrà accadere in estate, restano le cifre. Con il fatturato di quest’anno, Ciofi ha arrotondato: 170 presenze in 5 anni con addosso la maglia del Cesena. Dovesse restare per la sesta stagione consecutiva in Romagna, allora Ciofi potrebbe lanciare l’assalto a quota 200 partite ufficiali, un club molto ristretto nel quale per ora trovano spazio solo 14 calciatori. Ne bastano altre 30. A Cesena le conterebbero tutte molto volentieri.