Bruce Springsteen nel "giardino" di Bassani a Ferrara
Sono passati ben 38 anni da quel giugno del 1985 in cui un ancora giovane Bruce Springsteen si affacciò sulla scena live italiana per la prima volta con un epico concerto allo stadio di Milano: quasi 4 ore di live indimenticabili. E ad oggi sono 7 anni che gli stivali del “boss” non calcavano lo Stivale! Sicché i tre concerti del tour 2023 sono andati esauriti in pochi giorni: a Ferrara il 18 maggio, a Roma il 21 e a Monza il 25. La “potenza” mediatica di Springsteen ha messo presto a tacere anche le polemiche nate subito dopo la notizia che si sarebbe esibito nella placida Ferrara, città forse non adatta e certamente non abituata a tali mega eventi: alcuni avevano protestato per una temuta invasione di 50mila fan scatenati nel parco cittadino – che si teme possa essere devastato – dedicato al grande scrittore “Giorgio Bassani”. Chissà cosa penserebbe l’autore de “Il giardino dei Finzi Contini” sapendo che il rocker americano ha più fan dei tifosi della sua amatissima Spal, presieduta a suo tempo dal padre!... Fisico ancora asciuttissimo, verve da 40enne se non da 30enne, il 73enne Springsteen, ha leggermente accorciato i suoi live – sulle 3 ore – e anticipato l’ora d’inizio alle 19.30, così a mezzanotte, l’una al massimo, tutti a nanna. Ma la cosa non sembra aver deluso i 117mila fan che hanno riempito il Camp Nou di Barcellona, l’altra sera, per l’esordio europeo del tour. E c’è da scommettere che tra gli oltre 50mila di Ferrara ci saranno molti romagnoli che non l’hanno mai visto e altrettanti invece che non si sono mai persi un live in Italia, come il suo amico Lorenzo Semprini, rocker romagnolo leader dei Miami & The Groveers, che ha perfino suonato con lui sul palco! La forza di Bruce sta anche nell’avere alle spalle una famiglia musicale che è sempre la stessa da più o meno 50 anni. Certo “Big man” Clarence Clemons è morto, ma al suo posto è subentrato il figlio Jake che non lo fa rimpiangere. Accanto al leader la sua E Street Band: in primis Roy Bittan, il pianista il cui tappeto sonoro è il fulcro del wall of sound tipico spingsteeniano (ascoltare “Jungleland”, please); ma anche il folletto Nils Lofgren, la moglie Patti Scialfa, Garry Tallent, Little Steven Van Zandt star delle serie televisive con l’immancabile bandana e Max Weinberg batterista di tv show. Insieme sono imbattibili (sono centinaia i video su Youtube). Il repertorio di Bruce è così vasto che qualunque scaletta farà, soddisferà l’audience: i pezzi rock e le ballads sono così belli che scelga pure lui, a noi andrà bene in ogni caso. Per chi arriva da fuori città è stato organizzato il Ferrara Springsteen Village al parco Marco Coletta, la prima area di accoglienza; per il parcheggio ci si può prenotare sulla piattaforma Park for fun. Si stimano complessivamente 11mila nuovi posti auto (integrativi rispetto ai parcheggi comunali). È stato anche predisposto un servizio navetta continuo dalle aree di sosta più periferiche verso la prossimità del parco urbano “Giorgio Bassani”. Il live di Springsteen and The E Street Band sarà preceduto dai supporter Fantastic Negrito e Sam Fender. Info: brucespringsteenferrara.it