Brisighella, "il morso di quel cane mi ha portato via un muscolo, da allora vivo un inferno"

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«Da quando quel cane mi ha morsa, sto vivendo un vero e proprio inferno»: Cinzia Fabbri, 59 anni, è la donna aggredita a giugno da un dogo argentino per il quale il sindaco Massimiliano Pederzoli ha emesso alcuni giorni fa un’ordinanza di affidamento temporaneo a un centro di recupero. Intanto, lei ancora non ha finito di entrare e uscire dagli ospedali. Le lesioni provocate dall’attacco dell’animale sono gravi. A raccontare come sia andata è la diretta interessata: «Sono uscita di casa con il mio gatto e ho visto il cane, che era con la madre della padrona - spiega -. Conosco loro, che sono vicini di casa, e conosco il cane, lo avevo già accarezzato altre volte: io adoro gli animali e mi sono avvicinata. Ma non ho fatto in tempo ad allungare la mano sinistra che lui aveva digrignato i denti e mi ha dato un morso».
La donna ha così provato a divincolarsi dalla stretta del dogo aiutandosi con la mano rimasta libera, ma il cane l’ha azzannata anche all’avambraccio sinistro. È proprio questo secondo morso ad avere determinato le ferite più gravi: «Mi ha strappato il muscolo - dice Fabbri - e gli è rimasta la carne in bocca».
Una descrizione cruda, che restituisce la dimensione della gravità dell’attacco. La donna, trasportata in ospedale a Faenza, è andata subito sotto i ferri, affrontando un intervento di 3 ore per la ricostruzione del muscolo. «Dopodiché - prosegue - sono stata 6 giorni a letto, con il braccio aperto e senza potermi alzare». Ma non è finita qui, perché in seguito la 59enne ha dovuto sottoporsi a una nuova operazione al braccio al Centro grandi ustioni dell’ospedale Bufalini di Cesena. E i problemi legati al morso del dogo proseguono tuttora: «Ben 9 ore al giorno sotto antibiotico e antidolorifici - elenca Fabbri - e non riesco ad alzare la mano destra. Temo che non riacquisterò più la sensibilità al braccio e il danno che ho subito è di natura sia fisica che morale. Ma sono fortunata a poter raccontare questa storia».
Una storia, va da sé, che potrebbe anche avere risvolti legali: i carabinieri hanno infatti già ascoltato la padrona del cane, una 23enne di Brisighella, mentre l’ordinanza del sindaco per l’affidamento temporaneo del dogo a un centro di recupero cita esplicitamente l’articolo 672 del codice penale, vale a dire “omessa custodia e il mal governo degli animali”. Possibile, dunque, che scattino ulteriori accertamenti per capire meglio la dinamica dell’aggressione: «Il cane - dice la 59enne - non indossava la museruola».
In ogni caso, ancora non è stata sporta denuncia da parte della donna: la legge consente 3 mesi di tempo per procedere in questa direzione.

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