Bertinoro. La valanga che ha ucciso Elia provocata da una delle vittime della tragedia

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Lo scorso 13 aprile era morto inghiottito da una valanga nella zona del colle della Tsanteleina, in Valle d'Aosta. Elia Meta Della Corna, 37enne finanziere di Bertinoro in servizio alla caserma Entrèves che da circa 10 anni viveva in Val d’Aosta, era stato recuperato all’alba del 14 aprile scorso a 3.250 metri di quota assieme alle altre due vittime della spedizione, Sandro Dublanc, 44 anni, maestro di sci di Champorcher e Lorenzo Holzknecht, 39 anni, campione di scialpinismo.

A seguito della tragedia la procura di Aosta aveva aperto un'inchiesta ma ora, al termine delle indagini sul caso, ha chiesto al gip l'archiviazione del fascicolo per omicidio colposo plurimo. L'unico indagato nell'inchiesta è anche l'unico sopravvissuto, il valdostano Matteo Giglio, di 49 anni, guida esperta. Secondo il suo racconto ai magistrati, ritenuto credibile, la valanga era stata provocata dalla manovra di una delle stesse vittime. Ora, ovviamente, non più imputabile. Giglio, unico testimone e unico sopravvissuto, ha riferito infatti di aver posto in essere una serie di comportamenti volti a evitare la slavina e la versione che aveva fornito poco dopo l'incidente, quando era stato sentito per "sommarie informazioni", corrisponde in sostanza a quella resa in un interrogatorio di circa tre ore avvenuto una settimana dopo. Il suo racconto è l'unico elemento fattuale in mano agli inquirenti, che non lo ritengono smentito da rilievi nivologici, tracce gps o altre persone.

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