Basket, l'amarcord del Ca'Ossi 2003 che conquistò le finali

Per la pallacanestro forlivese di quel preciso momento storico, li si potrebbe a buon diritto definire “i ragazzi che fecero l’impresa”. Sì, perché qualificarsi a una finale nazionale Under 15 nel 2003, a pochi anni dalla scomparsa della Libertas 1946 e a testimone non ancora del tutto passato nelle mani della Fulgor Libertas, era un risultato imprevedibile e tuttora rimane straordinario. Ad esserne consapevoli sono prima di tutto i protagonisti stessi di quella piccola, ma significativa, conquista sportiva: i giocatori del Cà Ossi 2003 che, assieme al loro allenatore Gabriele Guidi hanno deciso di riunirsi ad inizio settimana per festeggiare assieme i 20 anni dalle finali di categoria disputatesi a Salsomaggiore e vinte da Varese.
Erano in dieci i ragazzi del 1988 che si sono ritrovati a “la Sosta” per celebrare l’anniversario. Oltre a coach Guidi c’erano: Gian Marco Piazza, Edoardo Ugolini, Luca Piani, Maicol Solfrini, Giovanni Balistreri, Mattia Morriello, Alan Ravaglia, Paolo Monti, Andrea Cristofani e Marco Dogana. Mancavano per impegni personali, solo Giovanni Marisi e il vice allenatore Enrico Ruffilli e di quel gruppo, ad essere ancora attori protagonisti nel mondo del basket, sono rimasti Guidi (coach Under 19 e Under 17 Gold del Cesena 2005), Piazza (in forza all’Artusiana Forlimpopoli in D) ed Ugolini, ora arbitro in A2 maschile e A1 femminile.
Tutti, però, avevano la stessa voglia di ritrovarsi e ricordare.
«Eravamo molto affiatati come squadra allora e siamo sempre rimasti legati come persone in seguito, al punto che sino al 2018 ci riunivano almeno una volta all’anno – spiega Gabriele Guidi – Poi c’è stato il Covid e la chat è rimasta silente finché Piazza e Ugolini non l’hanno rianimata ricordandoci che erano passati 20 anni dalle finali nazionali Under 15 che conquistammo. È riemersa immediata la voglia di rivederci tutti assieme ancora e festeggiare l’anniversario di una vera impresa».
Il Cà Ossi del 2003 era sì un “supergruppo” formato dai migliori talenti provenienti anche da Fulgor, Libertas Basket 80, Forlimpopoli e Castrocaro, ma non era certo accreditato per un risultato simile: «Eravamo una Cenerentola, nessuno ci dava credito ma passo dopo passo capimmo di poter fare strada perché lavoravamo duro davvero e fu per questo che centrammo l’Interzona di Perugia e da lì le finali tricolori dove giocava Danilo Gallinari con Casalpusterlengo e dove battemmo Ostia, ma perdendo con Pesaro e Gorgonzola in un match tiratissimo, non superammo la fase a gironi».
Poco male, perché il ricordo emoziona ancora oggi.
«Un mare di ricordi e aneddoti, riaffiorati tutti l’altra sera – sorride Guidi – Basti pensare alle risate che ci siamo fatti ripensando alle crostate delle mamme che mangiammo per pranzo prima di affrontare Treviso all’Interzona. Avendola battuta, poi, mangiavamo solo quelle. E poi abbiamo parlato dei nostri tornei, dei viaggi, di quella volta che dormimmo nelle celle delle suore in un convento a Sansepolcro. E il bello è ritrovare sempre in noi la stessa passione».
