Tre vittorie per non scivolare in un pozzo “senza fondo”. Tre vittorie per sopravvivere sportivamente. Tre vittorie per dare un senso a tutta la stagione. Comincia stasera al Ruggi (ore 20.30, arbitri Venturini di Lucca e Faro di Tivoli) la serie play-out attesa, in sostanza, dai tifosi dell’Andrea Costa per un campionato intero, sin da quando la Fip rese note modalità e formula della riforma. Avversario il Fiorenzuola degli ex Jacopo Preti e Mattia Magrini, ma in fondo poco conta chi c’è dall’altra parte della barricata, perché i biancorossi sanno bene cosa devono fare.
«Il gruppo è molto carico - esordisce l’allenatore imolese Federico Grandi - perché abbiamo una grande voglia di dare tutto noi stessi. Aspettavamo questo momento da inizio stagione e ora ci siamo arrivati».
Out Restelli
Purtroppo l’Andrea Costa non si presenta al momento della verità al completo, complice l’indisponibilità di Lorenzo Restelli (uomo da 27’ e quasi 10 punti media, ma solo 2.09 nell’ultimo quarto) e gli acciacchi muscolari di Montanari. «Luca sta meglio, da venerdì è tornato ad allenarsi con la squadra e lo stiamo gestendo, come altri elementi del resto. Restelli? Al momento non ci sono novità. Difficile fare previsioni. Certo i giocatori queste partite vorrebbe farle pure su una gamba sola e senza una mano, ma poi bisogna valutare le reali condizioni e decidere usando la razionalità. Il calendario non aiuta, avrei preferito logicamente diluire nel tempo questi match, perché quattro in sei giorni saranno durissimi da reggere e non solo per noi. Siamo tutti sulla stessa barca, questa è la verità, quindi non credo che la programmazione avvantaggerà qualcuno a scapito di altri. A rimetterci sul serio sarà solo lo spettacolo. Con l’altissima posta in palio e i ritmi a dir poco intensi della serie temo, infatti, che sarà difficile vedere della bella pallacanestro e che venga premiata la qualità. Conteranno moltissimo i nervi e la testa».
Fare canestro
La migliore difesa del girone (Imola) contro il quarto attacco (Fiorenzuola). La serie di play-out sembra mettere di fronte due filosofie cestistiche decisamente opposte ma, alla fine, trattandosi pur sempre di pallacanestro, il pallone bisognerà buttarlo dentro. «Come sempre abbiamo fatto in questa stagione ripartiamo dalla difesa - conferma il coach biancorosso - che rappresenta il nostro marchio di fabbrica, il nostro Dna. La squadra è cresciuta moltissimo in questi mesi, prova ne sia il grande girone di ritorno disputato. Ripeto, vedo un gruppo compatto e motivato. Detto questo è chiaro che, senza Restelli, tutti dovranno dare qualcosa in più e in attacco certi tiri, ben costruiti, sarebbe decisamente meglio segnarli. L’idea, al di là degli eventuali errori, non deve mai cambiare, quindi circolazione di palla e collaborazione saranno le due parole chiave anche nella metà campo offensiva».