Prima la batte sul campo, poi almeno per una domenica la tifa. Davanti all’ennesima cornice da categoria superiore, mercoledì l’Unieuro ha centrato la settima vittoria consecutiva e scritto 4/4 nei derby annichilendo una RivieraBanca che al di là degli indubbi problemi legati all’influenza di Jazz Johnson e alla serata storta di chi avrebbe dovuto sopperire alla mancanza dei suoi punti (Tassinari, Meluzzi e Masciadri su tutti), ha capito sbattendoci il muso, quanto in questo momento la squadra di Antimo Martino sia un’orchestra che suona in perfetta armonia. Forlì resta prima, ma le contemporanee vittorie di Cento e Pistoia fanno sì che domenica una richiesta di favore proprio a Rbr verrà inoltrata: arriva, infatti, lo scontro diretto a Pistoia, mentre Rimini ospita Cento. Va da sé che in caso di successo, una Benedetto ko a Rimini proietterebbe Cinciarini e compagni in volo solitario, ma se l’Unieuro dovesse perdere ecco che un colpo di Cento al Flaminio la porrebbe provvisoriamente in terza posizione. Conseguenze di una A2 livellatissima, ma anche ipotesi che suona quasi paradossale visto il momento straordinario per fiducia e qualità di gioco, che i biancorossi attraversano.
Ma che bella Forlì
Da anni non si vedeva una squadra che dopo aver dato 22 punti di scarto alla Fortitudo, ha fatto altrettanto con RivieraBanca dimostrando una superiorità che al momento è netta. Le statistiche poi la certificano: nelle sette vittorie della sua striscia d’oro, la formazione di Martino ha vinto con uno scarto medio di 13.1 punti sulle sue avversarie. Riflettendoci un attimo, è un’enormità in un campionato imprevedibile come quello che stiamo vivendo. Questo dato dipende da molti fattori, a partire da una crescita difensiva esponenziale per finire con quel concetto “orchestrale” in attacco di cui accennavamo in premessa.
Il coro di Antimo
Da cinque partite consecutive, infatti, la Pallacanestro 2.015 manda quattro o addirittura cinque (come mercoledì) giocatori in doppia cifra e l’apporto di chi parte in quintetto e di chi sale dalla panchina, è praticamente analogo. Il quartetto Cinciarini-Penna-Benvenuti-Radonjic che entra in corsa, realizza 33.5 punti a sera che, sui 77 di media dell’intera Unieuro, fa il 43.5% della produzione offensiva. Anche questa percentuale è un’enormità.
Valentini uomo derby
Una fotografia come questa rende quasi capzioso cercare di scorgere chi vi si stagli in primo piano, ma un accento su Fabio Valentini va posto per forza. È a tutti gli effetti la grande rivelazione della stagione Unieuro, ma nei cuori dei tifosi ci sta entrando anche perché non c’è derby in cui lui non sia decisivo, o comunque, protagonista. Nelle due gare contro Rimini, in quella con la Fortitudo e nella sfida con Ravenna, il play biancorosso ha realizzato 71 punti e scritto lo stesso numero per indice di valutazione. In media fa 17.75 e se pensiamo ai punti che complessivamente sono 12.6 a serata è, ancora una volta, tantissimo. E poi nei 4 derby tira col 63% da due, col 50% da tre (contro il 35% totale) e distribuisce 4.5 assist rispetto ai 2.2 delle altre partite “normali”. Insomma, se il presidente Giancarlo Nicosanti dice che i derby vanno vinti e non solo giocati, il massimo dirigente biancorosso sa che un “grazie” speciale a Fabio Valentini va rivolto.