Basket A2, Unieuro: la coppia Usa funziona a meraviglia

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Virata la boa di metà navigazione nel girone di ritorno, l’Unieuro continua a veleggiare al comando del girone Rosso e se è vero che al fianco ha sempre le granitiche Cento e Pistoia, è altresì un dato di fatto che il vento che sospinge i romagnoli soffia ancora più deciso sulle loro vele. Se dopo le prime sette giornate la squadra di Martino aveva inanellato cinque vittorie, nelle sette del ritorno ne ha conquistate sei, una in più.

Certamente ha inciso l’inversione dei campi con Nardò e Ferrara, ma visto che da settimane c’è sempre un biancorosso in infermeria (l’ultimo forfait è stato quello di Radonjic, scavigliatosi sabato), la costanza di rendimento forlivese acquista ancor più valore. Quel valore che adesso sarà messo alla prova dal doppio test da “vera grande” che attende l’Unieuro a Cividale e Cento: due match dai quali provare a uscire con almeno una vittoria, quella che renderebbe molto più complesso per Udine il tentativo di rimonta verso quel podio del girone condiviso dal terzetto che lo occupa ormai dal 12° turno.

Cresce l’attesa

La salute tecnica con la quale Forlì vi arriva è confortante. La squadra ha dimostrato nelle ultime uscite di sapere vincere sia le gare sporche e a basso punteggio, sia quelle nelle quali serviva far leva sulle qualità offensive come domenica con Ferrara. Una squadra che sta imparando a capire, di volta in volta, su chi e cosa far leva e in questi momenti la leva sono sempre più i due stranieri. L’Unieuro del girone di ritorno vede salire e stabilizzarsi ad alto livello il rendimento di Nathan Adrian e Vincent Sanford. Lo dice il cosiddetto “linguaggio del corpo” dei due, lo confermano le cifre.

Attenti a quei due

Adrian sta trovando una costanza che, sino al punto più basso della sua parabola biancorossa, ossia la trasferta di Pistoia, non aveva denotato. L’ala grande della West Virginia nel girone d’andata realizzava 134.3 punti a gara con 5.3 rimbalzi e 0.9 assist, poi nelle sette gare di ritorno è cresciuto a 17.4 punti, 7.6 rimbalzi e 1.2 assist di media e se è vero che vi è ricompresa la prova monstre di Ravenna, è vero anche che c’è il flop di Pistoia da cui è ripartito con spirito diverso. Adesso viaggia con il 59% da due e il 45% dall’arco contro il 52% e 32% della prima metà di campionato e per un americano nel suo ruolo sono davvero statistiche d’alto livello.

Aumenta sempre più anche la fiducia che “Vee” Sanford pare avere in se stesso e nelle sue condizioni fisiche. Domenica ha dato la sensazione di essere al top della condizione ritrovata e di rendersene conto perfettamente, prendendosi iniziative anche in proiezione a canestro che nelle prime settimane dal suo rientro, teneva frenate. Dal ritorno realizza 14.1 punti tirando col 39% dalla lunga, nelle prime 4 giocate a ritmo gara ancora da trovare, era a 10.3 punti con il 27% dall’arco. C’è però un dato ancor più significativo: il raffronto con Nik Raivio. Se il timore era perdere l’utilità a tutto campo dell’esterno ora a San Severo, le cifre lo dissipano: Raivio catturava 7.5 rimbalzi, ma Sanford viaggia a 5.4 e non è poco, il primo distribuiva 2.4 assist, l’ex Pesaro nel ritorno, 3.3. Insomma, la coppia Usa funziona e a Forlì non erano abituati.

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