La prima palla a due della stagione 2021/2022 in serie A2 sta per essere alzata e ad accompagnarla ci sono un solo pensiero e una sola aspettativa: che possa finalmente essere solo pallacanestro. Quella vera, giocata davanti ai tifosi, quella parlata, scritta, vissuta per quella che è. Competizione sportiva, emozione, spettacolo tecnico, passione. E basta, senza che quella spada di Damocle chiamata Covid si infranga di nuovo sullo sport rendendolo ciò che negli ultimi 18 mesi non è più stato.
Unieuro alla riscossa
Sarà il campionato della ripresa? Per l'Unieuro Forlì dovrà essere quello della riscossa. Arrivare primi in regular season ed essere eliminati al primo turno dei play-off è una ferita che sanguina ancora, una macchia che dovrà essere lavata con sudore, caparbietà e orgoglio da un gruppo confermato in quattro elementi - i senatori Giachetti, Bruttini, Natali e un Bolpin partito col pieno di fiducia nel precampionato – e doverosamente puntellato resistendo alla tentazione post-traumatica del repulisti. La Forlì di quest'anno è una rosa con più petali, proprio per non sfiorire a maggio e rimanere brillante a giugno quando vuole rimanere in corsa sino all'ultimo atto: quello della finale. Arrivarci è il vero obiettivo e per centrarlo si è aggiunta fisicità con Rei Pullazi “4” di ruolo, e il ritorno di Benvenuti in area, si è allungata a 9 elementi la rotazione e si è puntato su due stranieri con tanti punti nelle mani come Kenny Hayes e Jeffrey Carroll. Il limite evidenziato sinora è difensivo e va superato per far sì ch Dell'Agnello possa avere in mano la squadra che ha pensato in estate. D'altronde tanto se lo gioca pure lui: al terzo anno a Forlì è davanti al bivio tra il passare alla storia del basket cittadino o rimanere un coach vincente ma incompiuto.
OraSì, un cammino a due piste
L'estate più sofferta e densa di incognite della storia recente del basket ravennate è alle spalle e, a dirla tutta, l'OraSì ne è uscita come meglio non avrebbe potuto. Si è passati dal rischio della cessione del diritto sportivo e da quello del “via tutti”, a un ridimensionamento notevole nel budget che, però, non sembra essersi portato dietro un indebolimento tecnico. Il campo dirà se è così, ma già ora il direttore generale “in prestito”, Giorgio Bottaro, ha fatto un mezzo capolavoro. Perché mezzo? Semplice: Ravenna quest'anno gioca realmente due campionati. C'è quello sul campo, con l'obiettivo, possibile, di centrare ancora i play-off, grazie alla non scontata conferma del sempreverde Cinciarini, di Denegri, Oxilia e Simioni, cui sono state aggiunti l'astro nascente Berdini e due Usa (Tilghman e Sullivan) non estrosi, ma solidi e funzionali. Panchina corta? Sì, ma come tante altre squadre. C'è, però, anche il campionato dei tavoli economico-istituzionali sui quali serve una vittoria ancor più importante: la garanzia per il Basket Ravenna di un futuro ancora in A2 e per lungo tempo. Se questo risultato passerà dall'ingresso di nuovi soci, dalla creazione di una polisportiva o dal passaggio di mano di Roberto Vianello, cambia poco nella sostanza. Qualcosa deve cambiare, Bottaro è tornato affinché succeda.
Le altre
E' un campionato estremamente livellato, specialmente nel girone Rosso, la cui “classe media” è un blob indistinguibile in termini di valori. Almeno 8 squadre con più o meno gli stessi pregi e difetti che possono piazzarsi indifferentemente dal 5° al 12° posto. I primi 4 dovrebbero contenderseli Forlì, la rampante Ferrara, una Scafati comunque ridimensionata e, soprattutto, Verona. Scaligeri principali competitor dell'Unieuro, ma partendo da -3 in classifica dovranno vincere due gare in più per sopravanzarla e se le big tenessero il ritmo alto come un anno fa, non sarà compito facile. Nel 2020-2021 l'Eurobasket sorprese tutti, ora potrebbe essere Cento a farlo. Gli altri tre posti play-off? Partono tutte vicinissime, a parte San Severo, un gradino sotto.