Basket A2, Cavina: "Unieuro e Vanoli in fondo si somigliano"
Così lontane, così vicine. Si può tranquillamente adattare a Unieuro e Vanoli Cremona il titolo del celebre film di Wim Wenders. Sì perché le due formazioni che si incontreranno domani al Pala Galassi hanno grandi differenze in termini di caratteristiche della propria rosa, ma anche affinità indubitabili sia in termini di filosofia tecnica, sia in ciò che durante una partita non fa statistica, ma fa una stagione: il gruppo, la sua chimica, il suo entusiasmo, la sua forza mentale.
Una stagione già vincente quella della Vanoli, che ha alzato al cielo prima la Supercoppa, poi la Coppa Italia di A2, e tutto questo sia per la grande caratura della sua rosa, sia per ciò che la contraddistingue più nel profondo come ammette il suo allenatore, il castellano Demis Cavina. «Al di là dei risultati che ne sono anche diretta conseguenza, il bello di ciò che stiamo vivendo e di cui ci stiamo anche rendendo conto, è che ogni giorno andiamo in palestra come se fosse la prima volta, con lo stesso entusiasmo – afferma il coach - Quando si lavora in un clima così, capisci che i presupposti di una bella stagione ci sono tutti e, va detto, non è affatto scontato che questo si verifichi durante un’annata sportiva. Specialmente in questo periodo e dopo tutto ciò che abbiamo attraversato: dalla perdita di Cannon ai problemi di Lacey, sino all’inserimento in corso d’opera di Pecchia».
C’è un gruppo e questo, per Cavina, è il grande valore anche dell’Unieuro. «Domenica ero a Bologna a vedere la partita e ho avuto la netta sensazione che Forlì sia davvero un grande gruppo, una squadra con un’anima – ammette - La partita per lei non contava, eppure ha voluto provare a farla sua. Come? Semplicemente giocando assieme. Per questo dico che le caratteristiche delle nostre due squadre siano paragonabili emotivamente e umanamente».
Dal punto di vista tecnico e strutturale, forse, le differenze sono più marcate, ma entrambe fanno dell’intensità e aggressività difensiva, la matrice dei successi. «A noi piace difendere a tutto campo con grande energia, lo stesso fa l’Unieuro, ma poi c’è altro che ci accomuna: abbiamo più canovacci tattici a disposizione, siamo capaci di modificare assetti, difese, attacchi a seconda di ciò che una partita sta dicendo. Succederà anche domenica, anzi penso che la nostra sfida sarà l’occasione per presentare, entrambe, situazioni diverse rispetto a quelle sinora già viste».
Insomma, sarà una gara dai mille risvolti, tutta da vivere e che entrambe vogliono fare propria. Cremona, con un successo esterno, accorcerebbe le distanze in classifica, ma darebbe a Cavina anche una risposta diversa. «A prescindere dalla classifica iniziale e da quella finale chi saprà vincere gare in trasferta in questo girone che comprende le sei migliori del campionato, dimostrerà qualcosa anche in proiezione play-off».
La Vanoli, a Forlì, recupererà anche Lacey, fermo da fine febbraio. «Sì, è fuori da quasi due mesi, bisognerà capire quanti minuti potrà darci e a che punto sia la sua tenuta fisica, ma con lui riequilibriamo, ruoli, rotazioni e minutaggi». Anche Forlì sarà di nuovo al completo e oltre al rientro di Cinciarini, coach Cavina troverà da avversario Penna, con lui sia a Udine che a Torino. «Sarà strano ritrovarci in campo da avversari - sorride – e mi fa un immenso piacere non solo che ci sia dopo la scavigliata di domenica, ma anche che stia disputando un’ottima stagione. Lui lo sa perché gliel’ho detto: se la merita, sia per la sfortuna che ha avuto a Verona, sia per la persona che è. Credo sia il ragazzo più “team oriented”, dotato di maggiore spirito di sacrificio e con il cuore più grande, tra tutti coloro che ho allenato».