Balze, il faggio monumentale deve essere abbattuto

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Verrà presto abbattuta una pianta di faggio rientrante tra gli alberi monumentali tutelati dalla legge regionale. Per le sue critiche condizioni e per essere posta nei pressi della sorgente del Tevere è stata giudicata pericolosa per l’incolumità delle persone. Così prevede una specifica ordinanza emessa dal Comune di Verghereto.

La pianta fa parte di un gruppo di complessivamente 7 faggi, tutelati con decreto del presidente della giunta regionale dal 1988 ai sensi della legge regionale del 24 gennaio 1977.

Le rilevazioni fino ad ora effettuate periodicamente (risultano dati relativi al 2004, 2010 e 2013) descrivono la presenza di 7 piante, dallo stato sanitario buono, nei pressi delle sorgenti del Tevere, dall’altezza media di 25 metri. Il faggio più imponente presenta una circonferenza di 4,40 e una altezza di 22 metri.

L’area in cui si trovano questi faggi è di proprietà dell’Unione dei Comuni e il dirigente del Settore Ambiente aveva comunicato al Comune di Verghereto «lo stato di pericolosità dell’albero poiché stroncata la parte sommitale che è rimasta incastrata nelle chiome delle piante vicine e che incombe sul sentiero che conduce alla sorgente del Tevere, costituendo elemento di pericolo per la incolumità delle persone che transitano». L’Unione aveva anche chiesto al Comune di emettere un’ordinanza per vietare il transito nell’area e con l’indicazione dell’inizio dei lavori per la messa in sicurezza. Ma il giorno dopo è giunta al Comune di Verghereto una relazione, sempre da parte dell’Unione, con una relazione sullo stato fitopatologico del faggio «nella quale si evidenziano – scrive il Comune di Verghereto – le pessime condizioni vegetative della pianta in oggetto per la quale si chiede l’abbattimento». Il sindaco Enrico Salvi, «valutata l’estrema pericolosità dovuta sia alla posizione che all’elevata frequentazione dell’area da parte dei turisti, constatato che si è in presenza di un fatto imprevedibile che configura un pericolo immediato per la sicurezza di persone e beni, che deve essere fronteggiato con la massima tempestività» ha emesso l’ordinanza con la quale si impone all’Unione dei Comuni, in qualità di proprietario dell’area, di provvedere «con la massima urgenza» all’abbattimento della pianta.

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