Ausl Imola, sindacato Fials sul piede di guerra

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Sindacato Fials Imola sul piede di guerra riguardo alla violazione della normativa sull’orario di lavoro e pronta disponibilità del blocco operatorio dell’Ausl di Imola. «Criticità che si protraggono ormai da troppo tempo – fa sapere il sindacato –. In particolare, carenza di personale infermieristico, turni di lavoro nei week end superiori alle 16 ore continuative, turnazione ordinaria prevista con 12 unità in “Pronta disponibilità” già calendarizzate e risorse umane in dotazione di appena due unità infermieristiche all’interno delle sale operatorie di oculistica ed ortopedia a Castel San Pietro, con tutte le difficoltà che ne conseguono».

In pratica, gli operatori sanitari lamentano un carico di lavoro eccessivo, una turnazione in cui viene programmato il lavoro straordinario (in completa violazione dell’art. 47 Ccnl 21) e soprattutto la difficoltà ad usufruire di ferie e permessi.

«Le prestazioni di lavoro straordinario sono rivolte a fronteggiare situazioni di lavoro eccezionali e, pertanto, non possono essere utilizzate come fattore ordinario di programmazione del tempo e della copertura dell’orario di lavoro», fa sapere la Fials Imola.

Carichi di lavoro estenuanti

I carichi di lavoro, lamentano i dipendenti, «sono estenuanti. Basti pensare che all’ordinaria attività di sala operatoria l’istituto di Pronta disponibilità ad agosto 2022 è di circa 990 ore, a cui vanno aggiunte le ore spese per l’attività di supporto alla libera professione e lo straordinario effettuato ridurre le liste d’attesa».

«La situazione non è più sostenibile e va immediatamente risolta – prosegue il sindacato –. Il servizio di Pronta disponibilità, di norma limitato ai periodi notturni e festivi con durata di 12 ore e mai più di sette turni al mese per ciascun dipendente, è caratterizzato dall’immediata reperibilità del dipendente e dall’obbligo per lo stesso di raggiungere la struttura nel più breve tempo possibile dalla chiamata. Un servizio che viene reso dal dipendente oltre il normale orario di lavoro, tanto che è considerato come lavoro straordinario e come tale retribuito al costo fissato, oppure compensato con recupero orario».

Salute dei dipendenti

Il sindacato termina sottolineando che «ad oggi ci risulta un abuso di tale istituto con ricadute importanti sulla salute psico-fisica dei dipendenti coinvolti. Per cui ci riserviamo di agire nelle sedi competenti e chiedere l’immediato ripristino qualora l’Azienda, di cui risulta evidente la completa violazione dell’art. 44 del Ccnl 2019-2021, non intervenga in tempi brevi. Pertanto, si avanza una formale richiesta di accesso ai documenti amministrativi ex legge 241/90 nel periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 aprile 2022 degli operatori coinvolti afferenti al blocco operatorio».

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