Intraprendente, determinata, una giovane donna che sogna in grande. È Arianna Cavina, classe 1996, imprenditrice digitale e Instagram coach da 138 mila follower. Cresciuta a Tredozio, oggi vive a Faenza e racconta la sua storia d’impresa social.
Arianna lei rappresenta un modello di nuova imprenditoria social-digitale. Su cosa si basa questo modello?
«Il mio modello di business si basa sulla creazione di corsi digitali e sulla vendita e divulgazione di questi corsi. I corsi digitali danno l’opportunità a tutte le persone di diffondere le loro conoscenze ed esperienze personali, possono farlo tutti ma bisogna avere delle competenze da trasmettere e che possono avere un impatto sulle altre persone. Utilizzo i social per promuovere il mio prodotto e generare delle vendite e questo mio metodo è proprio quello che insegno agli altri. Sono un’insegnante on-line a tutti gli effetti».
Instagram Coach, Digital Marketer e Content Creator di professione: qual è stato il suo percorso, è un’autodidatta o ha seguito un corso di studi al riguardo?
«Quello che insegno è frutto della mia esperienza personale e non l’ho studiato da qualcun altro, mentre quello che riguarda gli aspetti del digital marketing l’ho studiato da vari formatori sia italiani che americani, sotto questo aspetto sono molto più avanti rispetto al mercato italiano».
I suoi primi passi sui social avevano un’altra impostazione…
«Nel 2015 quando mi sono diplomata non sapevo cosa volevo fare della mia vita ed è stato in quel momento che ho iniziato a creare contenuti per la mia pagina Instagram, inizialmente con lo scopo di farmi conoscere nel settore moda che è sempre stata la mia più grande passione. Infatti ho studiato all’Itas Moda di Forlì e il mio sogno era quello di lavorare in ambito moda. In Instagram ho visto una grande opportunità perché già c’erano i primi influencer, Chiara Ferragni era già affermata. Avevo avviato un blog di moda poi gradualmente ho creato la mia community, che prima del mio cambio professionale era arrivata a 40mila persone e avevo iniziato a lavorare con dei brand facendo esperienza. Nel 2019 ho dato una svolta iniziando a capire che quello che sapevo e che davo per scontato per molte persone non lo era affatto».
Nell’ultimo anno ha avuto spazio sulla stampa locale ma anche su quella nazionale. Come vive questa affermazione?
«Per me è stato molto emozionante. Quando ho iniziato non mi sarei mai aspettata di raggiungere questi risultati. Magari uno lo sogna, lo spera sempre in fondo ma nel mio caso sono andati oltre le aspettative. Vivo tutto questo come un riconoscimento importante, come uno scatto di carriera: finalmente le persone si rendono conto di quanto stia cambiando questo mondo e del potenziale di queste nuove professioni social».
Era partita da sola e oggi ha sette collaboratori: come è organizzata la relazione con il suo team?
«Ho costituito una srl insieme al mio compagno e ho sette collaboratori. Sinceramente non sono super organizzata ma per fortuna il mio compagno lo è. Le relazioni con il nostro team sono date con comunicazioni di messaggistica via telegram e durante la settimana facciamo riunioni con ogni singolo membro aggiornandoci su quello che c’è da fare e una volta al mese con tutto il team. Tutto questo avviene principalmente on-line, ognuno lavora dalla propria postazione».
Ha scritto un libro dal titolo “Passione Instagram”, pubblicato a inizio di quest’anno. Che riscontri ha avuto fino ad ora?
«Ho pubblicato con una casa editrice di Milano che si chiama Book a Book, non ho il controllo sulle vendite, so però che sta andando bene, il primo giorno è stato best seller nella categoria formazione su Amazon ed è stato anche sold out per qualche ora. Continuo a promuoverlo e sono molto soddisfatta, anche considerando il fatto che era per me tra le cose più lontane da immaginare, fuori dai piani che avevo. Un’esperienza molto piacevole che mi ha regalato tante soddisfazioni».
Qual è stata la gratificazione professionale più importante ricevuta fino ad ora?
«Quello che più mi gratifica è vedere le trasformazioni dei miei clienti. Mi scrivono per dirmi “mi hai cambiato la vita” o “grazie a te mi sono inventata questo lavoro” per me è la soddisfazione più importante».
E la critica più costruttiva, quella che le ha permesso di migliorarsi?
«Ho ricevuto critiche all’inizio quando presa dalla fretta di fare, creando dei contenuti, li pubblicavo con errori di ortografia e non solo. Mi è servito molto e ho capito che per essere credibile dovevo mettere dell’impegno nei contenuti, ho iniziato a curare tutti i dettagli che fanno la differenza».
Che progetti ha per la sua impresa?
«In particolare mi aspetto di farla crescere, di espanderla anche all’estero. Sto studiando l’inglese anche per questo motivo, vorrei portare qualche prodotto fuori dall’Italia e vedere come va».
E’ cresciuta a Tredozio e oggi vive a Faenza. Fedele alla Romagna, ha mai pensato di lasciarla?
«Sì ed è successo molto nell’ultimo periodo. Stare qui è un’ottima posizione, amo la mia famiglia, le radici, mi piace molto avere qui le mie amiche è anche vero che in questi anni grazie anche al mio lavoro ho fatto esperienze incredibili fuori dall’Emilia-Romagna e ho avuto l’opportunità di conoscere tanti professionisti del mio settore, colleghi in gamba tutti ovviamente a Milano. Questo mi ha fatto venire voglia di provare a vivere in questa grande città, piena di opportunità di crescita per me. Mi stuzzica l’idea di vivere in una metropoli, prima o poi mi piacerebbe farlo».
Cosa si sarebbe inventata se non avessero inventato Instagram?
«Penso che probabilmente avrei proseguito nell’ambito moda, avrei provato a realizzare il mio brand o sarei tornata a studiare per diventare modellista di scarpe. Oppure avrei aperto un negozio di abbigliamento. Fin da piccola mi sono vista diventare donna creando qualcosa di mio».