Antivirus russo e telecamere cinesi: Rimini costretta al cambio in corsa

E’ di 109 milioni di euro la mole di investimenti del Comune di Rimini grazie al Pnrr, con curiosi "cambi in corsa" legati ad antivirus russo e a telecamere cinesi.
Interventi che spaziano dall’edilizia scolastica alle infrastrutture e ai servizi e per i quali l’amministrazione ha adottato una serie di misure di prevenzione dedicate. A sintetizzarne spirito, priorità e difficoltà sopraggiunte è l’assessore ai lavori pubblici Mattia Morolli.
«Sport, tempo libero e strutture educative, è questa la direzione primaria che ci siamo dati nel post Covid ed è in questo perimetro che si articola la gran parte dei progetti finanziati. Opere nella stragrande maggioranza dei casi in zone di Rimini non centrali in un’idea di città piuttosto ampia. Gli interventi sono figli di una lettura sociale (con tre nuovi asili nido daremo risposte ad esempio alla fascia 0-3 anni anche alla luce dei ritmi lavorativi mutati dalla pandemia) e di necessità quali la piscina comunale: il suo cantiere sarà aperto in estate e avremo così risorse libere per sistemare il parco a livello di verde e accessibilità per i bimbi con disabilità e per quelli delle vicine scuole. Fra i progetti di questo segmento inseriamo anche l’attesissimo completamento del centro sportivo nell’ex area Ghigi che andrà a bando a breve. Come Comune abbiamo messo in campo risorse e collaborazioni con le aziende che hanno vinto i bandi per ottimizzare i tempi di inizio lavori previsto per l’estate, perché va realizzato tutto entro due anni: i progetti sono tutti in fase esecutiva per una città che non smette di cambiare» spiega Morolli, entrando nel merito anche delle difficoltà sopraggiunte: «Il Pnrr è un pensiero del 2020 che si scontra con il notevole aumento dei prezzi e non è un caso se abbiamo dovuto allungare ad esempio i tempi per il parcheggio Marvelli: le aziende hanno dovuto rifare infatti tutti i conteggi per vedere se ci stavano dentro. Ma i rincari hanno toccato anche la manutenzione quotidiana e, per fare un altro esempio, una tenda per bambini ordinata ad aprile ci è arrivata a ottobre con prezzi triplicati. Senza considerare questioni inaspettate figlie della situazione geopolitica: le telecamere che avevamo erano cinesi e per ragioni di privacy abbiamo dovuto rifare il bando, l’antivirus in Comune era russo e lo abbiamo sostituito. Sembrano piccole cose, ma si parla di migliaia di euro».