Animali maltrattati, l'allevamento era un lager riminese a processo

Uno spettacolo spettrale, raccapricciante. È quello comparso davanti agli occhi dei Carabinieri forestali di Rimini quando la mattina del 15 luglio del 2021 hanno fatto irruzione in un allevamento di cani a San Vito. Sporchi, affamati, denutriti, i militari hanno aperto i lucchetti delle loro “prigioni” e ne hanno liberati e messi in salvo ben 16. Per gli animali è cominciata una nuova vita, per il loro carceriere, un riminese classe 1964 difeso dall’avvocato Piero Venturi, è invece iniziato il cammino giudiziario che ora lo vede sul banco degli imputati del Tribunale di Rimini, dove è chiamato a rispondere della violazione dell’articolo 544 del Codice penale «poiché, per crudeltà o comunque senza necessità, cagionava lesioni psicofisiche e sottoponeva a sevizie, comportamenti, o comunque trattamenti che procuravano loro danni, ai cani a di cui aveva la custodia». E dell’articolo 727 comma 2: «detenzione di animali incompatibili con la loro natura e comunque produttivi di grandi sofferenze».

Cose mai viste

Un vero e proprio lager quello di via Gallucci, descritto minuziosamente nel rapporto dal Carabinieri forestali. Gli animali, si legge nel capo d’imputazione, erano tenuti «sempre chiusi nelle loro gabbie» non venivano «mai fatti uscire» ed erano costretti «così a vivere tra le loro feci e le loro urine, in box inadeguati sia per le dimensioni, estremamente contenuti anche nel rispetto della stazza dei cani tra cui levrieri afghani e labrador». Poveri animali che per giaciglio avevano «uno strato di paglia putrescente, di spessore variabile tra i 20 e 30 centimetri» impregnato dalle loro deiezioni «talmente compressa e dura da non risultare rimovibile neppure con attrezzature da lavoro come scope e forche». Il veterinario aveva poi certificato l’inadeguatezza dell’alimentazione «rispetto ai bisogni e alle necessità degli animali». Questo causava «nel tempo, misurabile in anni, danni sia psichici come depressione e scarsa abitudine alla socializzazione che fisici» vista la loro magrezza con conseguenti problemi di «sviluppo muscolare inadeguato, allungamento innaturale delle unghie, dermatiti, mantelli non curati, in alcuni casi talmente appesantiti da creare problemi alla deambulazione».


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