Al Classis di Ravenna, due nuove sezioni di antichità
Il museo Classis sorge alle spalle della basilica di Sant’Apollinare in Classe, a pochi chilometri da Ravenna, in uno stupendo edificio (ex zuccherificio), recuperato con un’opera di archeologia industriale e inaugurato nel 2018. Si configura come portale d’accesso a Ravenna, perché offre una completa cronologia della storia e degli eventi della città, con reperti e informazioni, in modo da decidere poi cosa visitare in città.
Ieri la fondazione Ravennantica, che gestisce il museo e altri importanti siti turistici ravennati, ha inaugurato due nuove sezioni: “Pregare a Ravenna” e “Abitare a Ravenna”. Come si intuisce dal nome, le due sezioni raccolgono mosaici antichi (tardo romani nello specifico) e reperti, rispettivamente da basiliche e luoghi di culto, e da ville patrizie romane. Le due nuove sezioni, su una superficie di mq 150, raccolgono mosaici di grande pregio, alcuni per la prima volta esposti al pubblico, restaurati dal Laboratorio di Ravennantica, un patrimonio di nuove conoscenze e consapevolezze sulla vita privata e pubblica della comunità all’epoca di Ravenna capitale.
Questo ampliamento, a cura di Andrea Augenti, Fabrizio Corbara, Giovanna Montevecchi e Giuseppe Sassatelli, permette al Classis di rilanciarsi come museo del territorio: i reperti archeologici e i mosaici esposti provengono infatti da alcuni dei più celebri scavi di Ravenna, come la Basilica di San Severo, e da collezioni già conosciute, come la Domus dei tappeti di pietra, ma anche da altri siti, come il mosaico rinvenuto nella Domus di via Dogana a Faenza.
Le nuove sezioni arricchiscono il circuito culturale e turistico del Parco Archeologico di Classe, che comprende anche la Basilica di Sant’Apollinare in Classe e il sito archeologico a cielo aperto dell’Antico Porto.
Il museo sarà anche uno dei luoghi protagonisti della VIII edizione della Biennale del mosaico contemporaneo, che si svolgerà dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024.
«Classis Ravenna – afferma il presidente di Ravennantica Giuseppe Sassatelli – completa il progetto espositivo che accanto alla linea del tempo prevedeva alcuni approfondimenti tra i quali i due che ora si inaugurano. Il mosaico antico acquista ora una centralità espositiva che è giusto sia finalmente presente; al Classis si tocca con mano che Ravenna è la capitale del mosaico antico, ed è da queste radici che traggono linfa vitale i progetti sul mosaico contemporaneo».
Degli obiettivi che Ravennantica si era data, resta da completare la parte forse più importante: l’esposizione della cosiddetta Barca di Teodorico, venuta alla luce nel 1998 durante i lavori del parco adiacente al mausoleo di Teodorico. La barca, databile attorno al V secolo d.C., è lunga sette metri e larga due e mezzo, mancante di una parte della prua, ma ricca di reperti come calzari e vasellame. Ne è in corso il restauro, che dovrebbe completarsi entro il 2024, per consentirne l’esposizione in un settore a lei dedicato a Classis nel 2025.