A Conselice 60 milioni di mc di acqua. Il doppio di Ridracoli
La portata del Marzeno raddoppiata nello spazio di un paio d’ore ha fatto vivere momenti di grande apprensione venerdì ai residenti e agli agricoltori lungo il tratto faentino del torrente in concomitanza del violento temporale che, nell’arco di un paio d’ore, ha fatto innalzare il corso d’acqua responsabile degli allagamenti di Faenza oltre la prima soglia di allerta.
Nuovo allarme
Basta questo, alla vigilia delle nuove precipitazioni attese, per rendere l’idea della fragilità del territorio alle prese con un clima sempre più imprevedibile e ancora ferito: ad esempio, nella Bassa Romagna, dove la rottura dell’argine del Sillaro lo scorso 2 maggio ha provocato l’inondazione di 2.800 ettari, venerdì pomeriggio 300 ettari risultavano ancora allagati. Esemplificativo anche un altro numero indicato dalla sindaca di Conselice: «Il nostro territorio – ha affermato la prima cittadina Paola Pula – è stato invaso da circa 50-60 milioni di metri cubi di acqua; basti pensare che la massima capienza del bacino di Ridracoli è di 33 milioni di metri cubi».E se la fase critica dell’emergenza è passata, le previsioni ancora non inducono ad abbassare la guardia: quella odierna si preannuncia come una domenica caratterizzata da temporali e la Regione ha emesso un’allerta rossa per criticità idraulica nelle zone alluvionate della Bassa Romagna, del Ravennate e del Forlivese. «L’intensità prevista delle piogge (20 mm) desta preoccupazione in considerazione della perdurante fragilità delle zone interessate dagli eventi del 2 maggio» rimarca la Prefettura.
L’improvviso innalzamento
L’occhio al meteo fa così volgere lo sguardo ai fiumi nel timore che possa ripresentarsi l’incubo, che appunto alle porte di Faenza è stato rivissuto l’altro pomeriggio. A causa del fortunale che nella zona di Modigliana ha scaricato quasi 50 millimetri di pioggia, il fiumiciattolo è tornato a fare paura, alzandosi velocemente di quasi 2,5 metri. Il punto di rilevazione di Rivalta ha infatti registrato il passaggio da 0,94 centimetri (la situazione prima che iniziassero le precipitazioni) a 3,28 metri, valore che ha portato al superamento del primo livello di allarme in una scala di tre.Altrettanto rapidamente, con la cessazione dei fenomeni, la portata del torrente è calata, scendendo di un metro nello spazio di appena un’ora, ma per chi abita in quella zona, così come i proprietari dei terreni attigui al corso d’acqua è stato come rivivere il dramma di inizio mese quando il torrente è esondato, provocando un’ampia voragine lungo via San Martino. La piena aveva rotto l’argine e la strada proprio in prossimità della confluenza con il Lamone, innescando poi l’alluvione del Borgo.