Tra code tirate e ‘cavalcate’ “gli animali non sono giocattoli”

Capita, spessissimo, di vedere cani letteralmente cavalcati dai bambini, gatti ai quali vengono bruciati i baffi o tirata la coda e una serie di altri dispetti che trovano limiti solamente nella fantasia dei più piccoli. A questi vanno ad affiancarsi esternazioni affettuose dal punto di vista umano che, tuttavia, non sono tali in ottica canina. E sono tante le famiglie italiane che contano al loro interno un animale domestico, mentre sono purtroppo poche le persone che conoscono il linguaggio dei nostri amici a quattro zampe dai quali si dà per scontata una inesauribile pazienza.

Il pericolo

«Spesso i genitori non si rendono nemmeno conto che i figli hanno atteggiamenti sbagliati perché manca in loro la conoscenza di base del cane - spiega Monica Leonardi, istruttrice formatore Csen specializzata anche nel recupero di cani con gravi episodi di mordacità -. Quante volte, ad esempio, ci è capitato di vedere bambini che abbracciano il cane, che gli salgono in groppa o che magari lo vanno a svegliare nella cuccia mentre dorme?».

Le conseguenze

Sono tutti comportamenti scorretti che, in genere, vengono tollerati per lungo tempo da Fido. «Nella maggior parte dei casi, il cane prima di mordere esprime il proprio disagio. Sono circa 30 i segnali utilizzati per comunicare ansia e stress ma solo pochi proprietari li sanno riconoscere». Quando il cane passa al morso, magari dopo aver espresso disagio per lungo tempo, finisce spesso per essere additato come aggressivo. Dobbiamo, poi, considerare che i cani non riconoscono i bambini come adulti.

Educazione

«Tutti i cani - continua l’istruttrice - dovrebbero essere socializzati agli essere umani di diverse fasce d’età, ovvero neonati, bambini, adulti, anziani, possibilmente entro i primi 7 mesi di vita. Diversamente, non li sapranno riconoscere. In ognuna delle fasi di vita elencate, infatti, l’uomo ha odori, movimenti e vocalizzi differenti che il cane deve imparare a riconoscere. Un bimbo piccolo che corre incontro al genitore per essere preso in braccio - esemplifica - potrebbe essere atterrato dal cane che non ha mai conosciuto o interagito con i bambini e talvolta potrebbe arrivare persino ad aggredirlo per correre in difesa del proprietario. Il bambino ha infatti movimenti, odori, suono della voce che lui non riconosce come pattern sociali disponibili. Nella maggior parte delle volte, si tratta di episodi non solo prevedibili ma evitabili».

Interazione

Alla base di aggressioni da parte di Fido, c’è dunque quasi sempre una mancata o corretta relazione. «È importante conoscere il linguaggio dei nostri cani e, dall’altra parte, non permettere ai bambini di adottare qualsiasi atteggiamento nei confronti del cane dal quale ci si aspetta che possa sopportare in eterno» conclude l’istruttrice.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui