“Non toccate i cuccioli di daino fermi nell’erba si difendono”

Rimangono acquattati, immobili, tra l’erba alta e per questo non è raro che, seppur in buona fede, alcuni cittadini decidano di soccorrerli arbitrariamente. Parliamo dei piccoli di caprioli, daini o cervi. In realtà, spesso, i cuccioli stanno semplicemente aspettando la mamma laddove li ha lasciati.

«I piccoli ungulati - spiega Clara Corbelli responsabile del Cras (centro recupero animali selvatici) di Rimini - nei primi giorni di vita non sono in grado di seguire ovunque la madre e per questo rimangono nascosti tra l’erba alta. Non hanno praticamente alcun odore, il loro mantello si mimetizza perfettamente con l’ambiente circostante, pertanto l’immobilità è la loro strategia di difesa».

Complice la bella stagione che spinge a riprendere l’attività fisica all’aperto, può capitare di vederli durante una passeggiata o un’escursione in bicicletta. «Non si tratta di cuccioli abbandonati - sottolinea la responsabile del Cras - ed è importante non toccarli e chiamare immediatamente il Cras di riferimento territoriale. Se il telefono non dovesse prendere, è bene non toccare l’animale ma spostarsi in una zona in cui c’è linea per dare tutte le informazioni all’operatore del Cras».

L’imperativo è non toccarlo o spostarlo per nessuna ragione prima di aver parlato con un esperto. «Bisogna resistere alla tentazione di raccogliere il cucciolo poiché toccandolo si trasferirebbe il proprio odore su di lui rendendolo irriconoscibile alla madre - continua -. Sarà utile invece allontanarsi e tornare dopo qualche ora per un controllo anche a distanza della situazione. Nel caso di un cucciolo molto piccolo non ferito ritrovato in strada - prosegue - potrebbe essere spaventato dai fari o dal rumore delle auto e dunque aver scelto di accasciarsi a terra senza fuggire. Certamente la madre sarà poco distante quindi la cosa migliore potrebbe essere quella di aiutalo ad attraversare avendo cura di coprirsi le mani per non lasciargli il proprio odore, e fargli raggiungere un luogo protetto dalla vegetazione. Bisogna, poi, segnalare tempestivamente la posizione in modo tale che il Cras possa verificare nelle ore successive l’allontanamento del cucciolo».

Ovviamente, se il cucciolo fosse ferito, bisogna chiamare immediatamente il centro recupero animali selvatici e seguire le indicazioni date dall’operatore. «È indispensabile che per nessuna ragione venga dato al cucciolo cibo - sottolinea Corbelli - perché una mano esperta, anche se spinta dalla massima buona fede, può farlo in maniera sbagliata provocando danni al piccolo. Molte volte ci arrivano, infatti, con polmoniti ab ingestis e la pancia vuota. Il cibo, tra l’altro, non è una priorità quando stanno male. Lo stesso, se ci pensiamo vale per noi: quando andiamo all’ospedale non gli viene proposta in prima battuta l’alimentazione ma le cure».

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