A San Marino la Biennale dell'Europa e del Mediterraneo
Fluida, multiforme, avvolgente come l’acqua, vasta come il mare, ampia d’orizzonti. È Mediterranea 19, la Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, che sarà ospitata dal 15 maggio al 31 ottobre nella Repubblica di San Marino, ma che avrà anche momenti di condivisione online, con eventi di natura ibrida.
Oltre settanta i giovani artisti, provenienti da 21 diverse nazioni, che per la prima volta saranno presenti con loro opere ispirate al tema dell’acqua, declinato attraverso una serie di percorsi curatoriali, rivoli tematici, accomunati dal desiderio di una sfida: quella di decostruire gli stereotipi legati all’interpretazione eurocentrica dell’area mediterranea e del nostro modo di pensare le identità, siano esse individuali che territoriali.
«Vogliamo sostituire a una prospettiva “terrestre”, quella che ci ha abituati ad esempio all’idea dei nazionalismi, una visione di tipo acquatica, non tanto in termini romantici quanto anche politicamente molto carica» ha spiegato ieri durante la conferenza stampa in streaming Simone Frangi, del gruppo dei curatori.
School of waters è il titolo scelto per questa diciannovesima edizione di una Biennale d’arte la cui storia ha avuto inizio nel 1985 a Barcellona e nel corso di diciotto edizioni è stata accolta da città quali Marsiglia, Valencia, Lisbona, Sarajevo e Atene.
Promossa e organizzata da Bjcem – Biennale des jeunes créateurs de l’Europe et de la Méditerranée, in collaborazione con la Segreteria di Stato alla Cultura della Repubblica di San Marino, gli Istituti Culturali e l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, Mediterranea 19 si svilupperà in diversi spazi del centro storico.
«Le mostre saranno visitabili a partire dal prossimo 14 maggio, anche attraverso visite guidate, nel rispetto dei protocolli di sicurezza Covid 19», ha sottolineato Federica Candelaresi, direttrice esecutiva Bjcem.
Mediterranea 19 sarà l’occasione, non solo per i sammarinesi, per più di una scoperta e riscoperta di siti storici dell’antica Repubblica, come ha evidenziato anche il segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura della Repubblica di San Marino Andrea Belluzzi. A partire dalla Prima Torre – originaria fortificazione sulla sommità del Monte Titano – nelle cui ex cellette carcerarie alcuni interventi artistici immetteranno una nuova «atmosfera poetica e politica», ha spiegato la curatrice Giulia Gregnanin. Una scultura in vetro dell’artista di origini torinesi Marco Giordano sarà invece tra gli interventi site-specific pensati per le Cisterne del Pianello, le quattrocentesche vasche per la raccolta dell’acqua piovana che saranno poste “in dialogo” con un allestimento contemporaneo. Tra i fulcri del percorso espositivo anche la Scala Santa dell’ex monastero di Santa Chiara, sede dell’Università, dove l’artista albanese Bora Baboci si inserirà con una propria opera accanto all’intervento artistico realizzato nel 1987 da Enzo Cucchi. E se tra i luoghi espositivi non mancheranno la Galleria Nazionale, né Palazzo Sums, Mediterranea 19 riaprirà le porte, dopo lunghi anni di abbandono, anche del Cinema Turismo, tra i siti sammarinesi che portano la firma dell’architetto Gilberto Rossini. Sarà una vera e propria «opera d’arte vissuta» quella che proporrà l’artista sammarinese Valerio Conti lungo la Superstrada di San Marino, nel percorso dal confine al centro storico.
Non mancheranno – oltre ad appuntamenti che coinvolgeranno in diretta anche altri Paesi (dal Libano all’Inghilterra alla Grecia) – proiezioni video oltre che incontri volti a esplorare il tema dell’acqua anche in chiave di economia politica e design.
Progettare con l’acqua. Design di comunità il convegno in programma il 14 maggio al Teatro Titano, tra i relatori anche l’economista Tonino Perna.