San Marino, Rete sulla cannabis: «Avanti con la legge per depenalizzarla»

San Marino

Depenalizzazione cannabis «solo un piccolo passo avanti». A tirare le somme, agli sgoccioli della legislatura, è il partito uscito dalle file della maggioranza nel maggio 2023, Rete, che riapre la discussione sull’emendamento approvato nella scorsa Finanziaria. «Andiamo verso una depenalizzazione della cannabis - riconoscono - ma questa fase non rappresenta una svolta: è un piccolo passo, anche rispetto al Progetto di legge sul tema che abbiamo depositato nel 2023». Due le Istanze d’Arengo approvate nel 2019 che obbligano il Consiglio grande e generale a legiferare sulla depenalizzazione e sull’uso ludico, eppure, questo è il malcontento espresso da Rete, «in Aula vediamo alcuni partiti votare una cosa quando si tratta delle Istanze e un’altra quando si tratta di fare le leggi».

«Poca coerenza»

È evidente, proseguono dai banchi dell’opposizione, che la politica del proibizionismo «abbia fallito, lo dicono i dati sul consumo, per questo siamo convinti sia necessario trovare nuove strade per evitare gli abusi e i danni collaterali».

Ecco perché, nel programma elettorale di Rete, si parlerà di legalizzazione. Nei mesi scorsi il compromesso raggiunto tra Rete, che per tradizione ha un approccio libertario sul tema, e il governo a guida Dc è che il possesso per modiche quantità di cannabinoidi (meno di 3 grammi) e l’uso personale di cannabis non configuri più il reato penale ma sia derubricato a sanzione amministrativa, come avviene in Italia.

Il progetto di legge

Il progetto di legge depositato da Rete ha, quindi, uno scopo preciso: aggiornare il Codice penale. E’ evidente, commentavano dalle fila del partito, «il fallimento del proibizionismo “alla sammarinese” che, da quasi trent’anni, tenta di reprimere l’utilizzo di cannabinoidi mettendo in campo un modello repressivo che, oltre a non aver ridotto il consumo, non viene percepito come deterrente».

Chiariamoci, quello che Rete propone non è una “liberalizzazione” ma una “depenalizzazione”, quindi un passo avanti rispetto alla situazione attuale che prevede, per la detenzione di cannabis, la prigionia di secondo grado, la stessa pena prevista per amministrazione infedele: la sproporzione è lampante.

La proposta di legge, precisa Rete, pone in linea San Marino con le norme vigenti in Italia e fa seguito sia ad un’Istanza d’Arengo approvata nel 2020, sia ad una delega affidata al governo nella finanziaria 2022, proprio perché si intervenisse in materia tramite decretazione. Lo scopo? Riportare la questione nel dibattito pubblico e nell’alveo del confronto modificando «una legge inutile e ingiusta» scegliendo un approccio più razionale alla questione.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui