Rimini, l’aspettativa di vita sale a 82,4 anni

Rimini
  • 26 aprile 2024

Dopo gli anni della pandemia, a Rimini cresce l’aspettativa di vita. In linea con quelle che sono le analisi a livello nazionale, l’ultimo bollettino demografico stilato dagli uffici comunali di Rimini, infatti, registra un incremento dell’indicatore relativo alla ‘speranza di vita dalla nascita’ che, dal 2022 al 2023, recupera quasi mezzo anno, passando da 82 a 82,4 anni.

Il flagello del Covid

Questo indicatore aveva subito una flessione statistica in tutto il mondo. Secondo la pubblicazione scientifica ‘Lancet’, infatti, dal 2019 al 2021 Covid ha ridotto di 1,6 anni l’aspettativa di vita globale, con “una brusca inversione di tendenza” rispetto agli aumenti registrati negli anni precedenti.

Ora, i dati demografici nazionali relativi all’anno 2023 segnano un ritorno all’insù della curva dell’aspettativa di vita. Il dato viene confermato anche a livello locale. Se infatti nel 2019 l’aspettativa media di vita faceva segnare a Rimini 83 anni (tra le più alte del Paese), tra il 2020 e il 2022 questo numero era ‘precipitato’ a 82 anni. Nel 2023, il ritorno alla crescita con il recupero di quasi mezzo anno: 82,4 anni.

Il 2023, a Rimini, è stato l’anno record in particolare per le ‘candeline a tre cifre’ dato il significativo aumento degli ultracentenari presenti nella popolazione riminese, ovvero 65 rispetto ai 55 del 2022, di cui 52 donne e 13 uomini. Il numero più alto della serie storica riminese.

“Il quadro statistico del 2023 ci permette di guardare con ottimismo al futuro, suggerendo che, nonostante le difficoltà incontrate, Rimini e l’Italia stanno superando le conseguenze della pandemia e vedendo una graduale ripresa dei livelli di aspettativa di vita, in linea con quelli del 2019, anno molto positivo per la longevità – dice Anna Montini, Assessora alla Statistica del Comune di Rimini -. Un miglioramento che si riflette soprattutto sui nostri anziani, che, come sappiamo, sono stati i più colpiti dal Covid. Un indice di recupero demografico, quindi, ma allo stesso tempo, dell’efficacia delle misure per la protezione della salute pubblica”.

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