Rimini. Intelligenza artificiale, manca il 59% del personale richiesto dalle aziende (circa 2.100 posti)

Rimini
  • 25 marzo 2024

RIMINI. Anche l’intelligenza artificiale non trova personale. La mancanza di manodopera qualificata rallenta la transizione digitale delle imprese emiliano-romagnole, ad esempio, con “quasi il 60% della domanda di lavoratori che non trova adeguate risposte”. È quanto emerge dalla ricerca del Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna, in cui si evidenzia che la situazione peggiore si registra a Piacenza, dove è introvabile il 61,8% dei lavoratori con competenze digitali avanzate 4.0, necessari alle piccole e medie imprese (1.050 su 1.700). Seguono a breve distanza Parma, dove manca il 60,3% di personale pronto ad affrontare l’Ia (1.640 su 2.720), Reggio Emilia, dove non si trova il 59,8% del personale qualificato (2.140 su 3.580), e Rimini, dove manca il 59,3% del personale con e-skill (2.100 su 3.540). “I dati evidenziati dalla ricerca del nostro Centro studi ci dicono che a livello nazionale su 30.830 lavoratori con elevate e-skill 4.0 richiesti dalle aziende, ne mancano all’appello 17.930, pari al 58,6%”, evidenzia Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna, che aggiunge: “Per le nostre aziende la difficoltà a trovare lavoratori con adeguate competenze viene indicata, addirittura, come di gran lunga più grave rispetto ai problemi della burocrazia, dell’accesso al credito e della concorrenza sleale. Ma proprio da queste difficoltà emerge ancora una volta come i nostri imprenditori siano sempre pronti a rinnovarsi e a innovare, per affrontare le grandi trasformazioni della nostra epoca ed essere attori delle transizioni green e digitale”.

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