Rimini, è di una creativa di Igea Marina la campagna choc “Siete insetti” in stazione a Roma e Milano per Netflix

Rimini

C’è l’estro di una riminese dietro alla campagna pubblicitaria che sembrava un attacco hacker. “Siete insetti”. Ecco la scritta ripetuta ossessivamente sui tabelloni degli arrivi e delle partenze dei treni che nei giorni scorsi ha choccato i passeggeri delle stazioni di Roma Termini e Milano centrale e Cadorna. Quando gli schermi si sono illuminati all’unisono, interrompendo all’improvviso le comunicazioni canoniche, c’è chi ha pensato a una minaccia dei pirati del web e chi invece a una provocazione all’indomani dell’ennesimo sciopero dei treni. Invece, udite udite, era “solo” l’ultima trovata pubblicitaria di Netflix che ha avviato così la promozione della serie “Il problema dei tre corpi”, finanziato da alcuni produttori della serie “Il trono di spade” e tratto dalla trilogia di romanzi di fantascienza dello scrittore cinese, Liu Cixin. Una campagna di comunicazione a lettere chiare su sfondo grigio subito immortalate da migliaia di cellulari e postate sui principali social.

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Ma a chi si è rivolto il colosso statunitense di distribuzione streaming per stupire, “spaventare” e incuriosire centinaia e centinaia di viaggiatori che posando il trolley, naso all’insù, si sono fermati in mezzo alla stazione, in barba a scadenze e appuntamenti? La risposta suona riminese e risponde al nome della 42enne igeana doc Chiara Monticelli che spiega: «Una parte della campagna pubblicitaria prevedeva una sorta di falso video hacking nelle stazioni ma senza rivelare il brand di riferimento. In breve abbiamo simulato una sorta di invasione aliena e la percezione dei viaggiatori è stata quella di essere sotto attacco di una minaccia, oltretutto incomprensibile. Non pensavamo, tuttavia, di raccogliere risultati di questa portata, ma la gente ci ha creduto veramente e si sono scatenate le più disparate emozioni. In molti hanno scritto mail alla stazione o a Ferrovie dello Stato, non comprendendo cosa stesse accadendo e i video rimbalzati sui social sono diventati subito virali. Fatto sta che alla stazione di Milano Cadorna abbiamo dovuto rimuovere le “affissioni” dopo neanche due ore dal lancio perché le persone si sono spaventate. Nel frattempo la novità era diventata una notizia».

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