Fieristi fermi da oltre un anno: "Nessuno prova a farci ripartire"

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Mentre montano le proteste in tutta la Penisola e si comincia a ragionare sulle riaperture, nulla si sa invece del destino dei fieristi che, ancora oggi, non battono uno scontrino dalla festa della Madonna del Fuoco del 2020. Anzi, alcuni appuntamenti del territorio come “Fiorimpopoli” in programma a metà maggio sono già stati annullati preventivamente.

«Siamo abbattuti forse più di prima – afferma Cristian Nati, uno dei tanti fieristi locali che da oltre un anno non si sposta con il suo mezzo per raggiungere gli eventi organizzati in Italia e saltati a seguito della pandemia –. La realtà è che nessuno ci prova veramente a farci ripartire, per noi è come se fossimo ancora in lockdown con la differenza che possiamo spostarci per altre ragioni tranne che per lavorare. Tutti si nascondono dietro al fatto che stanno provando a farci ripartire, ma è più uno sperare e non c’è una prospettiva reale». Lo dimostra il fatto che alcuni appuntamenti stanno già saltando.

«La fiera di Cesena in giugno è stata annullata – spiega un altro fierista, Mirko Florido -, ma la cosa assurda è che se non siamo noi a interessarci su cosa accadrà nell’imminente futuro continuiamo ad essere dimenticati come categoria. Non è cambiato nulla, ma questo è il mio lavoro e sono anni che sono inserito nel settore e non voglio mollare». «La questione è proprio questa a Cesena annullano l’appuntamento, però gli ambulanti dei mercati tradizionali sono già stati contattati per allestire in qualche modo la festa – fa eco Antonio Barrea - . Ora parlano di riaperture il 20 maggio ma cosa vogliono sbloccare? Spero che almeno il fatto che per gli Europei di calcio il pubblico potrà assistere, per noi sia un appiglio sul quale fare leva e tornare presto al lavoro, magari anche fatturando il 50% in meno ma comunque siamo tornati su piazza».


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