Mini monoposto in gara a Imola per la semifinale di “F1 in Schools” VIDEO

Curiosità
  • 27 aprile 2024

In attesa del Gran Premio di maggio, in autodromo si scaldano già i motori in vista della F1. Il rombo, però, non è quello delle monoposto di Leclerc, Hamilton e Verstappen, ma il “suono” più dolce delle mini vetture realizzate dagli studenti del progetto “F1 in Schools” che quest’anno coinvolge 28 team di 21 istituti italiani supportati da partner importanti del motorsport come Pirelli e Dallara.

Dopo le qualificazioni e la prima semifinale corsa nella casa del Cavallino a Fiorano (e vinta dal liceo Respighi di Piacenza con il team Amx) l’Enzo e Dino Ferrari oggi è il teatro della seconda semifinale di questa iniziativa che permette ai ragazzi dai 9 ai 19 anni di sviluppare le materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), applicandole nella realizzazione di una monoposto in miniatura spinta da cartucce ad aria compressa che possono addirittura raggiungere gli 80-100 km/h lungo una pista speciale rettilinea di 24 metri.

A Imola, un anno dopo la prima volta, saranno dieci le mini vetture a giocarsi i cinque posti in palio per il passaggio alla fase nazionale in programma il 16 giugno alla Dallara Academy sul circuito di Varano de’ Melegari, in provincia di Parma. Da lì poi usciranno le “scuderie” che rappresenteranno il nostro Paese tra settembre e novembre alle finali mondiali (data e luogo ancora da definire) dove troveranno avversari provenienti da altre 60 nazioni.

La gara di accelerazione, però, non si limita alla sola sfida cronometrica in pista, sia da soli per misurare tempo di reazione al via e di percorrenza che in coppia per il più classico dei testa a testa. Una giuria internazionale valuterà la monoposto a 360° attraverso diverse prove: dalla progettazione della vettura realizzata interamente dagli studenti al design che deve rispettare dimensioni e forma per evitare penalità, fino alla creazione del brand e relativa presentazione in lingua inglese. Senza tralasciare il business plan e tutto ciò che riguarda la comunicazione. Ovvero tutti gli aspetti che ruotano attorno a una vettura di F1.

Ai team, formati da tre fino a sei studenti, vengono, infatti, forniti software Cad per collaborare, progettare, analizzare, produrre, testare e poi gareggiare con le auto in miniatura. Con macchine a controllo numerico computerizzato e stampanti 3d, i ragazzi costruiscono il telaio della macchina su cui vengono montati i pneumatici Pirelli P Zero. La vettura viene poi testata virtualmente e in seguito in una galleria del vento a fumo, prima della “prova del nove” in pista. Le squadre devono anche pensare alla raccolta di sponsorizzazioni e capire come gestire il budget per finanziare ricerca, viaggi e alloggio. Insomma, come fossero dei veri e propri capi di una scuderia di F1.

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