Vela e legno. Il progetto “Romagna Mia” per una barca da Mini Transat. «E’ meglio della vetroresina»

RIMINI. Barche in legno, ritorno al futuro. Il 45enne faentino Andrea Foschini è un grande sostenitore dell’uso del legno nella nautica. Nel 2013 ha dato vita al progetto “Vela e legno”. Lo scopo è quello di non disperdere un patrimonio culturale e artigianale che in Romagna vede ancora cantieri attivi non solo nel restauro ma anche nella produzione, seppur sempre più in modo sporadico. Per il 2024 ha lanciato un obiettivo importante: realizzare una barca a vela in legno capace di affrontare una regata oceanica in solitario. Si chiamerà “Romagna mia”, come il testo della canzone incisa 70 anni fa da Secondo Casadei.

Andrea, come è nato il progetto “Vela e legno”?

«La mia è una passione. Tutto è nato dalla consapevolezza che sta venendo meno la continuità tra quanti lavorano in questo settore, impegnati sia nel restauro sia nella produzione, e i giovani. Un vero peccato, perché in Romagna abbiamo avuto e abbiamo delle eccellenze che rischiano di non avere un seguito a causa della difficoltà di trovare personale specializzato».

Quanti sono i maestri d’ascia in Romagna e quanti sono i cantieri che lavorano ancora nel legno?

«Oggi come oggi credo che non si arrivi a una decina di maestri d’ascia, un titolo che viene assegnato dopo almeno tre anni di lavoro e un esame da sostenere in capitaneria di porto. Per quanto riguarda i cantieri sono ancora attivi De Cesari a Cervia, Foschi a Cesenatico, Morri e Para, Carlini e Cantiere Adriatico a Rimini. Scuole non ce ne sono. Per questo ho deciso di attivare dei corsi che sono propedeutici al mestiere di maestro d’ascia. Ne abbiamo fatto uno nel 2021 e uno nel 2022. A breve dovremmo lanciarne un altro».

Quanto durano questi corsi?

«In genere 4-5 mesi con lezioni di due ore, due volte la settimana. Ci sono una parte teorica e una pratica. L’idea è di preparare dei corsi con un’impronta tecnica sempre più forte».

E adesso c’è anche questa idea di costruire una barca sportiva in legno. Non è un controsenso?

«Assolutamente no. Negli anni Sessanta il legno fu progressivamente abbandonato a vantaggio della vetroresina perché non c’era ancora la tecnologia che c’è oggi».

In che senso?

«In quell’epoca la barca in vetroresina permetteva come linea di produzione di costare meno. Oggi con il tipo di compensato sul mercato, con le macchine a controllo numerico, con le resine e le vernici esistenti, si possono realizzare barche in legno che possono essere competitive rispetto a quelle in vetroresina anche dal punto di vista del costo. Non sono solo io a dirlo ma anche altri cantieri che hanno deciso di puntare su questo materiale (come il cantiere Nabys in Toscana che produce barche a vela custom dai 33 ai 48 piedi). E questo solo guardando l’aspetto economico. Se poi parliamo delle qualità, il legno è molto meglio della vetroresina. Ha una durata maggiore e la manutenzione non è così impegnativa come lo era una volta».

Come sarà questa barca?

«Ho comprato un progetto storico del francese Harlè (il gros plant), uno che qui in Romagna era di casa quando collaborava col cantiere Sartini di Cervia con progetti come il Muscadet e il Pagadebit, tra i primi casi di nautica da diporto popolare. Si tratta di una barca classe Mini che nel 1979 partecipò alla Mini Transat, la regata in solitario che dalla Francia arriva ai Caraibi (quella che l’anno scorso ha visto trionfare nella categoria Serie il romagnolo Luca Rosetti, ndr). è lunga 6,48 metri e con le tecniche e i materiali di oggi sono sicuro che riusciremo a renderla molto più performante. Il nome? Romagna Mia. L’idea sarebbe quella di farla partecipare proprio alla Mini Transat».

Il costo?

«Abbiamo stimato circa 70mila euro. Ho contatti con molte aziende che potrebbero diventare sponsor dell’iniziativa. L’idea è di mettere in piedi una squadra perché il progetto può avere una grande importanza per il mondo della nautica non solo romagnola, ma anche italiana. A quanti possono essere interessati l’invito è di mettersi in contatto con Vela e legno (navigare@velaelegno.it oppure 339.2227343)».

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