«Dopo l’alluvione il campo è un canyon, come un anno fa»: la voglia di non mollare dell’agricoltore di Fontanelice

«Il nostro campo è ancora un grande canyon, esattamente come un anno fa». Inizia così il ricordo della prima alluvione in Romagna di Riccardo Marchetti, dell’omonima azienda agricola di via Casolana a Fontanelice che la mattina del 3 maggio 2023 vide tre ettari del proprio terreno coltivato a orzo ed erba medica devastato da una frana. «Ho ancora in mente quelle ore - spiega -. Era ancora buio, il sole stava per sorgere ed ero uscito per controllare la situazione nei campi. Ricordo ancora nel silenzio il rumore delle frane venire giù. E poi la mia terra, che continuava ancora lentamente a muoversi, scivolata improvvisamente verso il basso per circa 50 metri».

Nell’ultimo anno «ho cercato di riparare la voragine a mie spese come meglio potevo, ma per rimetterla completamente a posto servirebbero drenaggi e altri interventi dal costo, secondo i tecnici, di circa 750mila euro - spiega Marchetti -. Vedremo se arriveranno i contributi dal Governo, nel frattempo fare domanda sulla piattaforma Sfinge è davvero complicato, tanto che devo ancora inviarla».

A unire questa storia con le altre, diverse o simili, provenienti un po’ da tutta la Romagna è quel sentimento di paura che attanaglia ancora oggi i cittadini. «Quella c’è sempre - conferma l’agricoltore -. A maggior ragione dopo le ultime piogge, cadute proprio negli stessi giorni della prima alluvione. Per questo nelle scorse ore sono andato a vedere se gli interventi fatti hanno resistito o se sono sorti nuovi problemi. A me lavorativamente parlando però non è cambiato molto, ma per il territorio vedere ancora smottamenti e strade riaperte o parzialmente interrotte è davvero brutto».

Un’area, quella attorno a via Casolana, teatro all’incirca nelle stesse ore della tragedia in cui sempre per colpa di una frana quella mattina perse la vita l’agricoltore di 78 anni Enrico Rivola, rimasto schiacciato sotto al peso della propria abitazione. In linea d’aria ad un chilometro di distanza dal terreno dell’azienda agricola Marchetti. «Posso solo dire che a noi quel giorno grazie al cielo andò bene» conclude.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui