RivieraBanca a Rieti per piazzare subito il blitz

Fiducia al massimo ma nessuna spavalderia, semmai umiltà e consapevolezza: così RivieraBanca si presenta al Palasojuorner (ore 21, arbitri Gagliardi, Pazzaglia e Perocco) per aggredire subito questi play-off che se fino a fine gennaio sembravano una chimera, oggi si vivono con la sensazione di poter fare meglio dell’anno scorso e la possibilità di essere la mina vagante della post-season.

La Sebastiani è, infatti, uno scoglio arginabile, anche se è stata l’ultima squadra capace di fermare la Rinascita che, da quel 18 febbraio (sono passati quasi 3 mesi) ha sempre e solo vinto, portando i numeri a parlare per lei (8 di fila, 9 su 10 nell’orologio, 12 nelle ultime 13). Tutto questo quanta fiducia infonde nel gruppo? «Tanta, è chiaro – conferma coach Sandro Dell’Agnello – siamo convinti di poter far bene, di avere le nostre carte per passare il turno, ma non dobbiamo assolutamente far diventare la fiducia una specie di tranquillità o superbia perché sarebbe controproducente. Massima umiltà, concentrazione e voglia di vincere ancora».

Da una parte il duo Johnson-Hogue più l’energia e intensità dei pretoriani di coach Rossi, dall’altra la qualità cristallina e “spalmata” della Rinascita, che anche se priva di Masciadri può fare uscire dalla panchina elementi come Tomassini e Grande, cioè potenziali “spacca-partite”. Nei play-off la profondità è un vantaggio, non c’è dubbio. «Sì ma non dimentichiamoci che anche Rieti è molto lunga, tanto che devono far stare un senior in tribuna – spiega “Sandrokan” – E’ evidente che loro poggiano molto sui due americani, ma sarebbe un errore dimenticarsi dei vari Sarti, Spanghero, Raucci, Nobile, gente di esperienza che, a rotazione, può dar man forte a Johnson e Hogue segnando con continuità. Ce ne siamo accorti anche l’ultima volta che siamo stati a Rieti».

A proposito, cosa ha insegnato quel match? Può pesare a livello psicologico in questa serie che, secondo gli addetti ai lavori, vede Rimini leggermente favorita a discapito dello svantaggio del fattore campo? «Quella fu l‘unica partita dell’orologio nella quale non riuscimmo a esprimerci come sappiamo – osserva il trainer biancorosso – loro ci misero tanta energia e meritarono di vincere. Non penso conti più di tanto, credo invece che siano due le chiavi per prevalere, aldilà dei discorsi tattici: comandare la battaglia dei rimbalzi ed evitare le palle perse, che su un campo da basket sono quanto di peggio può esistere».

Gara1 è sempre fondamentale per indirizzare una serie, soprattutto quelle al meglio delle cinque: ma Dell’Agnello firmerebbe oggi per tornare a Rimini, il 9 maggio, sull’1-1? «Assolutamente sì. E’ vero che bisogna pensare una partita alla volta ma i play-off sono sfide senza domani, e se riuscissimo a ribaltare il fattore campo potendoci giocare tutto a casa nostra sarebbe molto positivo».

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